Sarebbe anche un danno per l'economia ticinese, secondo il consigliere di Stato Norman Gobbi
LUGANO - Il pedaggio al tunnel autostradale del San Gottardo «sarebbe un segnale negativo. Passerebbe l’idea di un Ticino che è una regione staccata dalla Svizzera». Lo ha dichiarato il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi nel corso della Giornata della costruzione, organizzata al LAC di Lugano dalla Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC).
«Sarebbe anche una difficoltà per la nostra economia cantonale» ha aggiunto Gobbi. E non è l'unica criticità citata dal consigliere di Stato, riferisce laRegione: le difficoltà economiche «possono aprire la strada a infiltrazioni mafiose nel settore» delle costruzioni. «Quando manca liquidità la criminalità può trovare terreno fertile. Oggi i criminali si presentano in giacca e cravatta, occorre quindi lavorare insieme per ridurre i rischi». La soluzione? Essere vigili.
Il tema della mancanza di manodopera qualificata - La Giornata della costruzione, consueto appuntamento all’insegna del networking che ha richiamato a Lugano oltre 550 esponenti del settore della costruzione e della politica, ha visto i riflettori puntati sulla carenza di manodopera qualificata, che interesserà da vicino anche il settore della costruzione nei prossimi anni. Il presidente centrale Gian-Luca Lardi ha presentato i risultati di un nuovo studio della SSIC. Lardi, come altri ospiti di spicco provenienti dal comparto economico e dalla politica, ha spiegato cosa è necessario fare per poter disporre anche in futuro di un numero sufficiente di lavoratori qualificati.
«In mancanza di un numero congruo di artigiani qualificati non si potranno più portare a termine importanti progetti di costruzione nel nostro paese», ha spiegato Lardi. Il centro di competenza Demografik ha realizzato uno studio sull’evoluzione nel lungo termine dell’attività economica e della manodopera qualificata nel settore principale della costruzione. Si prevede che entro il 2040 la carenza di manodopera qualificata, rapportata al volume delle costruzioni, raggiungerà il 16% nelle principali professioni del settore della costruzione. Se non si adottassero delle contromisure, solo per la professione dei muratori mancherebbe circa il 30% della manodopera necessaria, pari a circa 2500 lavoratori qualificati.
Dallo studio emergono molteplici soluzioni alla carenza di manodopera qualificata. «Con un aumento annuo pro capite del fatturato pari allo 0,5 per cento, possiamo compensare il 50% della carenza di manodopera qualificata», ha rassicurato Lardi. La digitalizzazione e le innovazioni saranno cruciali. Al contempo, il settore dovrebbe adoperarsi per «formare più apprendisti, mantenere più a lungo i lavoratori qualificati nella professione e anche reclutare un maggior numero di persone provenienti da altre professioni».