Il grande caldo - che in Ticino ha portato alla morte nel 2022 cinquantanove persone - porta a raffreddare sempre di più gli ambienti
I rischi per la salute però non mancano: dal mal di testa alle polmoniti, i malanni sono dietro l'angolo.
LUGANO - Nausea da aria condizionata, ma anche fastidiosi raffreddori, mal di gola estivi e dolori cervicali causati dallo sbalzo di temperatura cui viene sottoposto il nostro corpo passando dal caldo tropicale esterno al "gelo" di un ambiente eccessivamente raffreddato dall'opera di un condizionatore. E d'altronde con i 59 morti per il caldo registrati in Ticino nel 2022 (474 in tutta la Svizzera), il ricorso ai condizionatori è sempre più diffuso: qualcuno però preme il tasto meno del telecomando un po' troppo, mantenendo temperature che si riveleranno poi dannose per la salute.
Dai trentadue gradi al sole ai 20 del condizionatore: lo sbalzo termico nemico di apparato respiratorio e muscolare - In auto come al supermercato, in ufficio o in treno, senza una consona programmazione intermedia della temperatura che consenta l'adattamento fisiologico, il rischio di prendersi qualche malanno anche grave (come la polmonite), è dietro l'angolo.
Colpa di quei salti di temperatura (a volte anche di 10-12 gradi) che spesso le persone sono "obbligate" a subire entrando in ambienti dove "l'abbattitore" del caldo ha agito impietosamente sulla colonnina di mercurio. Salti pericolosi per la salute. A rischiare - oltre all'apparato respiratorio - è anche quello muscolare.
Il presidente dell'Ordine dei medici del Canton Ticino, il dottor Franco Denti: «Torcicollo, mal di schiena e mal di testa i sintomi classici di una variazione troppo repentina e vigorosa della temperatura» - Come conferma anche il dottor Franco Denti, «torcicollo, mal di schiena, mal di testa sono le manifestazioni più evidenti». Qualcuno manifesta anche disturbi di digestione: «Beh, tenga presente che se mangia del pesce ci mette un'ora a digerirlo, per un pezzo di carne ne servono 4-5 di ore. Il consiglio è di mangiare leggero ed evitare dopo pranzo di mettersi sotto il getto di un'aria condizionata particolarmente rigida».
Le polmoniti da condizionatore - Frequenti in estate sono anche le polmoniti da condizionatore, la cui insorgenza è spesso causata anche da una mancata pulizia o ricambio dei filtri degli apparecchi in uso. «Qui si entra in un altro ambito - dice Denti - ma potrebbe anche essere così».
L'aria condizionata dell'auto - Un altro luogo sensibile é l'auto, dove il rischio aumenta perché la combinazione di aria troppo fredda e germi presenti su tappetini e in altre sezioni dell'abitacolo genera la formazione di componenti irritanti che poi entrano nelle vie aeree. Denti frena però quando in tema di aria condizionata viene tirato in ballo il concetto medico di shock termico: «Ne parlerei in questi termini solo se uno da 37 gradi passa all'acqua gelida di un fiume».
Non è immune dal getto esagerato del condizionatore d'aria nemmeno il mal di denti, che con l'aria troppo fredda è destinato ad aggravarsi.
Le regole sui mezzi di trasporto pubblico, TPL: «Sui veicoli è impostata una temperatura di base di 24 gradi» - Ma quale è la temperatura che di norma si può trovare se si sale su un autobus ad esempio in giorni di calura come questi? La società Trasporti Pubblici Luganesi fa sapere che «sui veicoli TPL è impostata di base una temperatura di 24 °C, con una zona neutra di +/- 2°C. Ciò significa - spiegano - che nella fascia dai 22°C ai 26°C è in funzione unicamente la ventilazione (senza aria condizionata). Se la temperatura all’interno dell’abitacolo scende al di sotto dei 22 °C - argomentano da TPL - il riscaldamento si accende riportando la temperatura alla soglia iniziale dei 24°C. Nel momento in cui invece la temperatura all’interno del veicolo sale al di sopra dei 26°C si mette in funzione il compressore dell’aria condizionata e soffia aria fredda, non regolabile, che riporta la temperatura alla soglia dei 24°C».
Chiedere al conducente di mettere più aria fredda se sull'autobus fa troppo caldo? «Impossibilitato a regolare a piacimento il sistema» - Ma se qualcuno si lamenta e ha troppo caldo, inutile fare pressione sull'autista. La stessa società di trasporti precisa che «il conducente non ha la possibilità di regolare a piacimento il sistema di condizionamento dell’aria». Se ci si chiede il perché, la risposta la si può anche trovare riportando alla memoria il contenuto di uno di quegli avvisi che un tempo campeggiavano su tutti gli autobus: la targhetta «Non parlate al conducente» era un topos fisso. Ma a quello sembra rimandare la risposta fornita oggi dalla stessa compagnia di trasporti: «Richieste multiple, se non discordanti, deviano l’attenzione del conducente dalla guida».