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LOSTALLODentro lo Shankra Festival

17.07.23 - 06:30
Circa 8'000 persone si sono radunate nella località mesolcinese. A che scopo? Il reportage tra le tende. E l'allegria di un evento unico.
Tio/20Minuti - PM
Un'immensa distesa di tende colorate.
Un'immensa distesa di tende colorate.
Dentro lo Shankra Festival
Circa 8'000 persone si sono radunate nella località mesolcinese. A che scopo? Il reportage tra le tende. E l'allegria di un evento unico.

LOSTALLO - La musica psichedelica. La voglia di stare in mezzo alla natura. Il desiderio di libertà. E quell'allegria di fondo che accomuna circa 8'000 persone arrivate in Mesolcina da 70 nazioni differenti. Tutto questo è lo Shankra Festival di Lostallo, evento chiusosi nella giornata di domenica e giunto alla settima edizione. Una manifestazione che la scorsa settimana ha fatto discutere soprattutto per lo smottamento (avvenuto a poche centinaia di metri) che ne ha messo a rischio lo svolgimento. 

La gentilezza – Settima edizione che invece, dopo qualche tentennamento, è scivolata via lungo i binari della serenità. A testimonianza di quanto racconta Nives Grassi, responsabile del servizio sanitario all'interno dell'enorme accampamento. «Chi si rivolge a noi lo fa soprattutto per bagatelle. Il fatto che si giri a piedi nudi per tutta l'area può provocare qualche piccolo ferimento ad esempio. A colpirci è la gentilezza dei partecipanti. Si tratta di persone veramente cordiali. Rispettano il luogo e rispettano anche noi. C'è di tutto. Vengono da Israele, dal Messico, dal Belgio, dall'Italia. L'atmosfera è internazionale». 

Prevenzione sugli stupefacenti – Sul posto c'è anche una tendina dedicata alla prevenzione sull'uso degli stupefacenti. Spesso la musica psichedelica viene associata allo sballo. Nives Grassi spiega: «Di regola alla tendina sanitaria non arriva gente "devastata". C'è un bel sistema di sicurezza. Noi facciamo anche picchetti sanitari ai carnevali. Lì troviamo molti più problemi e più aggressività. Sapete che mia madre, mesolcinese doc di 75 anni, ogni anno vuole trascorrere almeno una giornata allo Shankra Festival? Il villaggio è bene organizzato. Ci sono i gabinetti, ci sono le docce e ci sono i rubinetti per bere. In generale c'è anche tanto rispetto per l'ambiente. Non trovi spesso mozziconi di sigarette per terra o immondizia».

«Anche io avevo pregiudizi, ma poi...» – Anche la 23enne Monia, nipote di Nives, fa parte del team dei sanitari. «Chi frequenta questi eventi ha una sensibilità ambientale sopra la media. Certo che bisogna conoscerle le cose prima di giudicare. Anche io avevo qualche pregiudizio all'inizio. Poi iniziando a venire qui come volontaria mi sono resa conto di quale spirito positivo contraddistingua la gente del festival».

«Io che giro da sola» – All'improvviso spunta la raggiante Doreen, ragazza di Zurigo. È in bicicletta ed è stata morsicata da una zecca. «Niente di grave – sorride –. Fa parte delle regole del gioco. Sono qui da sola. Mi piace partecipare a questi raduni. Si conosce sempre qualcuno di nuovo. Qui il paesaggio è fantastico». 

La passione per la musica – Per Lara e Shaen è la prima volta allo Shankra di Lostallo. «Siamo con un gruppo di amici e conoscenti – dice Lara –, anche colleghi di lavoro. Veniamo dal Canton Argovia. Alcuni da Zurigo. La passione per la musica psichedelica ci unisce. E poi anche un grande sentimento di libertà».  

«Vivo nel mio furgone» – «Sono un cittadino del mondo, abito nel mio furgone – sostiene Mathias, originario della Francia –. Lavoro 6 mesi all'anno. E per il resto del tempo viaggio». Con lui c'è l'amico Pierre. «Sono anche io francese. Lavoro con Mathias in una stazione sciistica in inverno. Abbiamo una bella filosofia di vita. Questi festival sono meravigliosi».

Espressione artistica – Da un camioncino sbuca Laurens. È olandese. Arriva da Rotterdam. «Sono un architetto. Faccio parte del team che ha realizzato particolari sculture in bambù. Questo è un festival che ospita diversi artisti. Sia musicali, sia di altri rami». Lo testimonia anche Luigi, esponente della pop art che viene da Ancona, in Italia. «Nelle mie opere ironizzo sulle sostanze stupefacenti. È un modo anche per abbattere certi pregiudizi. Ad esempio quelli contro questo festival che è meraviglioso». 

«Il nostro sogno era di essere qui» – In costume da bagno e muniti di pistola ad acqua arrivano Audric e Ivanka, entrambi francesi. «Frequentiamo tantissimi festival in Europa. Quello di Lostallo non l'avevamo ancora sperimentato. Ne abbiamo sentito parlare molto. Era il nostro sogno essere qui. Il contesto è magnifico». 

I nonni della valle – Chiusura con una coppia di pensionati mesolcinesi. I signori Fernando e Anna Balestra. Fernando dice: «Abbiamo appena conosciuto un tipo del Turkmenistan. Veniamo qui tutti gli anni. Perché si può incontrare gente di altre culture. Noi siamo di Cabbiolo e siamo fieri di avere questo evento in valle. Tanto che ci portiamo anche le nostre nipotine».   

 

 

 

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