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CANTONEI falsi nipoti spopolano anche in Ticino: «Già una ventina di casi nel 2023»

21.07.23 - 06:30
Nei primi sei mesi di quest'anno già raggiunti i casi del 2022. Abbiamo parlato di questo fenomeno in crescita esponenziale con la Polizia.
Ti-Press (archivio)
I falsi nipoti spopolano anche in Ticino: «Già una ventina di casi nel 2023»
Nei primi sei mesi di quest'anno già raggiunti i casi del 2022. Abbiamo parlato di questo fenomeno in crescita esponenziale con la Polizia.

BELLINZONA - Anche in Ticino, come nel resto della Svizzera, spopolano i cosiddetti "falsi nipoti". Le truffe, che già nel 2022 avevano registrato un forte aumento, in questi primi sei mesi dell'anno sono letteralmente esplose. «Nelle ultime settimane si registra un'importante recrudescenza di questo genere di truffa su tutto il territorio cantonale», ci conferma il Servizio comunicazione, media e prevenzione della Polizia cantonale (SCMP), precisando che da gennaio a giugno sono già «una ventina» le truffe andate a segno. Molte se si pensa che nell'intero 2022 ne erano state portate a termine 22.

Bottino non quantificabile - Per quanto riguarda il bottino trafugato dai truffatori, la polizia cantonale per ora non si sbilancia. Anche perché «diverse inchieste sono tuttora in corso». Il Servizio comunicazione precisa comunque che «di norma» il denaro sottratto varia da «alcune migliaia» a «diverse decine di migliaia di franchi». Che moltiplicato per la ventina di colpi già riusciti fa comunque un bel po' di soldoni. A titolo di paragone nel 2022 i falsi nipoti che avevano scelto il Ticino come "terreno di caccia" si erano intascati 800'000 franchi.

Falsi nipoti polacchi - Il Ticino terreno fertile per le truffe, quindi, ma non privo di insidie. Tanto che da inizio anno diversi truffatori sono finiti in manette. Trasformandosi da predatori a preda. «Da gennaio a oggi sono già stati effettuati otto arresti», precisa il Servizio comunicazione, media e prevenzione della Polizia cantonale, rivelando che le persone arrestate facciano prevalentemente parte «di gruppi famigliari che hanno la loro base in Polonia».

Diversi filoni - Le truffe del falso nipote sono diverse. Ma al momento il filone che va per la maggiore è quello dove i truffatori si spacciano per agenti di polizia. «In questo contesto - precisa il SCMP - gli autori solitamente chiedono con insistenza un'importante somma di denaro necessaria a coprire la cauzione per un parente o un conoscente che è incorso in un incidente della circolazione». Si rileva inoltre che in questo periodo gli autori agiscono attraverso la modalità dell’attacco “spoofing”. «La vittima - precisa la Polizia - viene contattata tramite un numero di telefono fittizio e simile a quello utilizzato per le emergenze (per esempio 091 117, 117 117 o 0848 25 55 55)».

Creare il panico - Il modus operandi ricalca quello evidenziato a più riprese nelle sue numerose varianti. Con il truffatore che fa leva sullo scarso tempo a disposizione per creare il panico e mandare in confusione e in apprensione l'anziano. «I falsi nipoti mettono pressione alla vittima e la spronano a consegnare immediatamente il denaro a disposizione o gli averi custoditi in casa». E purtroppo spesso, nonostante gli appelli e gli avvertimenti delle autorità, ci riescono.

I consigli - Proprio per prevenire il compimento di questo genere di truffe, la Polizia cantonale ricorda - soprattutto agli anziani - che devono sempre diffidare delle chiamate con richieste di denaro e non devono esitare a chiedere aiuto a famigliari o amici. «La Polizia - viene ricordato - non contatta mai telefonicamente per richiedere denaro, gioielli od oggetti di valore. Se così fosse, si tratta di un tentativo di truffa». Inoltre non bisogna mai «consegnare denaro od oggetti personali», né «fornire dati personali, informazioni su legami famigliari o abitudini di spostamenti a persone non appartenenti alla propria cerchia di conoscenze».

Le conferenze - La Polizia cantonale è particolarmente attiva nel contrasto di questo fenomeno, sia sul piano delle indagini sia su quello della prevenzione. In quest’ultimo ambito, da inizio dell’anno è in corso una serie di conferenze di prevenzione rivolta alle persone anziane, proprio per sensibilizzare sul tema di truffe e furti. «I dodici incontri svolti in diversi luoghi del Cantone - conclude il Servizio comunicazione, media e prevenzione - hanno avuto una media di partecipazione di una quarantina di persone e sono già previste altre conferenze in autunno».

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COMMENTI
 

UtenteTio 1 anno fa su tio
I giornalisti dovrebbero riportare anche la pena che hanno preso i manigoldi che sono stati beccati e fermati! Poi si capisce che conviene rubare. Cmq io spero da sempre che si becchino la vecchietta sbagliata, magari con il vero nipote capace di difendere i propri familiari come si deve! Una bell'accoglienza fa sempre piacere agli ospiti.

carlo56 1 anno fa su tio
mai così tanti anche perché noi svizzeri, essendo cresciuti in un ambiente iperprotetto e in passato piuttosto etico, siamo abbastanza ingenui e creduloni. Al contrario in altre parti del mondo la furbizia da decenni se non secoli è uno strumento di sopravvivenza. perciò venire da noi che in più rispetto ad altri paesi siamo un paese straricco (per capirci dove i poveri non vivono nei cartoni per strada…) risulta facile e conveniente

Rosa 1 anno fa su tio
capitato anche a mia zia anziana, grande spavento ma ha reagito bene. Informato la polizia che ha ascoltato. Certo che l'anziano non deve fare niente..ci mancherebbe altro. Le indagini toccano alla Pola.

Corvette 1 anno fa su tio
Polizia particolarmente attiva!!! È capitato a mia madre alcuni mesi fa, per fortuna ha avuto la prontezza di rispondergli , fatto sta che la paura è rimasta e ha fatto un giro di telefonate x rassicurarsi che tutti stavamo bene. Informata la polizia gli hanno risposto semplicemente di non fare niente e basta!! Non si sono interessati minimamente! Complimenti 👍🏻

Dal lacc 1 anno fa su tio
Risposta a Corvette
esatto ! Per moltissime problematiche quando chiami il 117 sembra quasi che gli stai dando fastidio..per non parlare dell'arroganza degli operatori
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