Secondo il ricercatore Massimo Polidoro, però, «nessun medium è mai stato riconosciuto in grado di contattare spiriti».
CADEMPINO - «Di ciarlatani ce ne sono dappertutto, in particolare nel nostro campo. Ma noi abbiamo dei professionisti». È quanto afferma la ticinese Natacha Tenzi, medium e co-organizzatrice, con Nadia Ren, di un evento che nel nostro cantone è una prima assoluta: un convegno dedicato al mondo della medianità spirituale.
La manifestazione, che si terrà tra sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre al Centro eventi di Cadempino, prevede anche dimostrazioni pubbliche di contatto con i defunti e vedrà presenti 27 medium provenienti da ogni angolo della Svizzera e da oltre confine. Lo scopo ultimo è quello di avvicinare il Ticino, definito «più chiuso in questo senso rispetto al resto del Paese», a questa dimensione.
«Niente business» - «Il medium è un messaggero del mondo spirituale», spiega a Tio/20minuti Natacha Tenzi. «È una persona che ha la capacità di percepire questo mondo e di comunicare con persone decedute. L’esoterismo, che comprende veggenza e riti magici, non fa invece parte della medianità. In questo convegno non ci sarà niente che riguarda business e spettacolo».
Per quanto riguarda gli imbroglioni, Tenzi sottolinea infine che nel suo campo «si spera sempre che la persona in lutto cada in buone mani» e invita gli scettici a recarsi all'evento e ricredersi.
Qualcuno, tra i cosiddetti scettici, ha però condotto delle vere e proprie ricerche sul tema. Massimo Polidoro, divulgatore, giornalista, scrittore e docente di comunicazione della scienza al Politecnico di Milano e all’Università di Padova è noto per le sue indagini scientifiche su fenomeni insoliti, bufale e presunti misteri. Ha co-fondato, con Piero Angela, Margherita Hack, Umberto Eco e Rita Levi Montalcini, il CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze). Da settembre, per la durata di un semestre, sarà visiting scholar al Dipartimento di Storia della scienza dell’Università di Harvard.
«Si convincono di avere poteri particolari» - «Non esiste nemmeno un medium che sia mai stato riconosciuto, a livello scientifico, in grado di contattare o evocare spiriti», ci spiega Polidoro, specificando che «la ricerca scientifica viene portata avanti, in questo ambito, ormai da 150 anni». Il più delle volte i presunti medium «sono persone in buona fede che, per diversi motivi di natura psicologica o per suggestione, si convincono di avere facoltà e poteri particolari. Ci sono però anche truffatori che cercano di speculare sui bisogni delle persone disperate».
Per fare quello che fanno, secondo l’esperto, i medium adottano varie strategie. La britannica Rosemary Altea, ad esempio, «usava quella che si chiama cold reading, un insieme di tecniche psicologiche molto sottili, per creare l’illusione di avere poteri speciali di veggenza. Si rivolgeva a un pubblico di tante persone e diceva per esempio “è qui con noi il fantasma di una persona che sente un forte dolore al petto e che quando è deceduta aveva i capelli bianchi”. Si serviva di descrizioni generiche che si adattano bene al 70% di chi muore in tarda età finché non si accorgeva che qualcuno dal pubblico iniziava ad avere qualche reazione, mostrando emozione o stupore». A quel punto Altea «si rivolgeva a quella persona dando nuovamente riferimenti vaghi, ad esempio elencando varie possibili iniziali di nomi, per poi assecondare quello che la persona presa di mira diceva».
Una promessa «troppo allettante» - La verità, conclude Polidoro, «è che chi soffre a causa di un lutto purtroppo non ha le capacità critiche necessarie per smascherare un medium». E il trend, rispetto agli scorsi decenni, avrebbe ripreso vigore: «In questo momento storico, dopo tanto tempo, lo spiritismo e il contatto con l’aldilà sembrano aver fatto un piccolo ritorno. La promessa di poter parlare con un caro che non c’è più per molte persone è troppo allettante».
Una mano tesa per chi soffre un lutto - In Ticino c’è però anche chi un sostegno alle persone in lutto lo offre in una forma più classica. I gruppi di aiuto mutuo aiuto AMA-TI sono presenti in tutto il territorio, nascono dalla collaborazione di Lega Cancro Ticino e Hospice Ticino e impiegano assistenti sociali e infermieri. «Accogliamo persone che hanno subìto qualsiasi tipo di perdita: dalla malattia all’incidente fino al suicidio», spiega Alba Masullo, direttrice della Lega Cancro Ticino. «Spesso quando una persona ha una difficoltà emozionale di questo tipo fatica a condividerla con altri membri della famiglia, perché non vuole appesantire l’altro. Partecipando ai gruppi si condivide tutto e si è seguiti da professionisti che comprendono le diverse fasi del lutto». Ma c’è spazio, in tutto questo, anche per i medium? «In un momento di difficoltà ogni persona cerca qualcosa per stare meglio, e se questo avviene grazie alla medianità ben venga», commenta Masullo. «Non mi sento di esprimere un giudizio, nei momenti in cui si soffre bisogna seguire il cuore. Ci sono persone che partecipano ai nostri gruppi che hanno raccontato di essere andate a incontri di medianità e di averne tratto giovamento. Come in ogni ambito ci sono persone che se ne approfittano e altre no, ma è impossibile per noi verificare come stiano le cose».