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CANTONEÈ un "serpentone" che fa gli straordinari

24.07.23 - 16:15
Le code al San Gottardo quest'anno non risparmiano neanche i lunedì: «È una novità», conferma Laurent Pignot del Touring Club Svizzero.
BRK News
È un "serpentone" che fa gli straordinari
Le code al San Gottardo quest'anno non risparmiano neanche i lunedì: «È una novità», conferma Laurent Pignot del Touring Club Svizzero.
Con lui abbiamo tracciato un bilancio di metà estate del traffico sull'asse Nord-Sud, con un occhio rivolto alle prossime settimane.

AIROLO / GÖSCHENEN - Un giorno sono dieci chilometri. L'altro, come nel caso di sabato, si arriva a superare i quindici. Il "serpentone" al San Gottardo muta la sua lunghezza ma si conferma una presenza costante di questa estate che, settimana dopo settimana, convalida le previsioni da bollino rosso d'inizio stagione. Se sarà da primato è ancora presto per dirlo, ma dal bilancio di metà percorso - che abbiamo fatto con Laurent Pignot, responsabile della comunicazione del Touring Club Svizzero - emerge già qualche tendenza inedita.

Il "serpentone" anche di lunedì
Partiamo però dalle cifre, sempre con l'occhio sul San Gottardo, che è un po' il barometro dell'intensità della circolazione sull'asse Nord-Sud. Tutto come da programma o si è andati oltre? «Per quanto riguarda le giornate in cui il traffico si annunciava molto pesante, siamo in linea con le previsioni. Forse anche un poco oltre, ma non in modo così straordinario», sottolinea Pignot. «Dove invece la situazione è particolare, ed è veramente una novità, è che ora ci sono code anche il lunedì».

In quale misura? Nelle scorse settimane erano stati toccati i dieci chilometri. Oggi siamo arrivati a 13-14; cifre quindi del tutto in linea con quelle che si registrano nei fine settimana. E così «anche chi cerca di evitare le code, dicendo "parto un paio di giorni più tardi", oppure chi parte dal Belgio e dai Paesi Bassi e calcola di arrivare il lunedì per evitare gli ingorghi… Ecco, non ce la fa. Non è più così». Va infatti ricordato che ad alimentare le congestioni ai due portali «non sono tanto gli svizzeri» ma «soprattutto i viaggiatori dagli altri paesi europei. Belgi, olandesi, tedeschi. Perché ci sono situazioni di traffico più complicate ad esempio sul Monte Bianco, o anche sul Voralberg, e quindi il loro percorso viene dirottato sul Ticino».

Questo per quanto abbiamo potuto osservare nelle scorse settimane. A breve entreremo però in un altro periodo particolarmente caldo, con l'inizio di agosto e il ponte per la Festa nazionale. Per chi ha in programma la partenza per le vacanze, i giorni da evitare «sono quelli classici», spiega Pignot. «Il sabato, ma probabilmente anche già il venerdì, saranno giornate molto cariche perché chi vuole sfruttare il ponte cerca di massimizzare i giorni a disposizione». Il lunedì invece, anche alla luce di quanto messo in evidenza qualche riga fa, resta per il momento ancora un’incognita. Non va poi omesso dall'equazione il traffico di ritorno. «Soprattutto il primo agosto, per chi ha fatto il ponte, e tutto il weekend seguente. Sabato, domenica, e forse anche il lunedì successivo, sono da prevedere code piuttosto importanti».

Quando partire? L'orologio "batte" il calendario
E se il traffico si "mangia" un giorno in più della settimana, diventa ancora più difficile trovare il momento giusto in cui organizzare la partenza. «I momenti in cui partire sono forse più una questione di orario che non di giornata», conferma Pignot. «È ovvio che a mezzogiorno ci sarà più traffico rispetto alle due di notte. Però bisogna ricordarsi che non tutti possono permettersi di viaggiare di notte. Chi ha figli piccoli. O le persone più anziane. O anche chi preferisce non guidare di notte perché, giustamente, ha paura di addormentarsi al volante. Ci sono tante circostanze che vanno a sfavore del circolare a orari “strani”. Ma chi può farlo certamente ne trarrà un vantaggio».

Ma come mai, ben sapendo che si trascorreranno lunghe ore bloccati in attesa, l'automobile rimane sempre e comunque la prima scelta per un numero sempre più alto di viaggiatori? Anche questo lo abbiamo chiesto al nostro interlocutore, che ha evidenziato «due ragioni diverse» rispetto al passato, che andranno in ogni caso confermate nel tempo. «L’anno scorso c'era grandissima voglia di partire in vacanza, dopo il 2020 e il 2021. Un vero e proprio boom di partenze. E non solo in auto, anche se questa si è confermata un mezzo piuttosto privilegiato. Quest’anno invece abbiamo fenomeni diversi. Non c’è più l’impazienza dovuta alla pandemia. Però c’è l’inflazione - con i costi dei trasporti che sono aumentati, e quindi la gente è scoraggiata dal partire lontano. E privilegiando un turismo di maggiore prossimità, quindi nei paesi più vicini, prende l’auto. E poi c’è un secondo fattore: ci sono perturbazioni importanti del traffico aereo. Ci sono stati diversi scioperi. E questo ha di certo messo in guardia chi viaggia». Sarà il tempo quindi a doverci dire se saranno «un fattore anche sul lungo periodo o no. Lo capiremo nei prossimi anni».

Code da (nuovo) record?
Come detto, di giornate da bollino rosso - di tanto in tanto tendente al nero - ne abbiamo documentare parecchie nel corso della stagione. Parlare di un'estate "da record" in questo senso è però ancora prematuro, anche se le strada sembra puntare proprio in quella direzione. «È possibile», sottolinea Pignot. Inoltre «ci sono anche altri episodi che giocano "a favore" di un nuovo record. Un esempio è il camion rimasto bloccato nel tunnel sabato. Non appena si verifica un incidente, o c’è un veicolo che subisce un’avaria, questo si aggiunge al traffico pesante e contribuisce a far aumentare in modo abbastanza importante le attese. Quindi non possiamo ancora tirare le conclusioni». Se ne riparlerà alla fine di agosto.

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