In Italia sono stati aboliti. In contemporanea ecco un boom in Ticino. Il parlamentare Tiziano Zanetti è preoccupato.
BELLINZONA - «L’Italia ha deciso di vietare i rave party abusivi. E ora rischiamo che gli italiani che erano abituati a partecipare a questi eventi, vengano da noi a organizzarli». Tiziano Zanetti, parlamentare liberale ticinese, è preoccupato. I segnali d’altra parte sono chiari e l’ultimo episodio, verificatosi alla diga del Naret, in Lavizzara, non lascia spazio a dubbi. Con un centinaio di persone provenienti soprattutto dall'Italia riunitesi nella località dell'alta Vallemaggia. «La decisione della presidentessa italiana Giorgia Meloni – dice Zanetti – rischia di spostare in Svizzera diversa gente. Sempre di più. Esattamente come è accaduto al Naret».
Lei di recente ha scritto un’interrogazione al Consiglio di Stato ticinese. Perché?
«Ho sentito più campanelli d’allarme provenienti dal territorio. Sono anche presidente dell’Alleanza Patriziale. Chi organizza un rave illegale solitamente sceglie una località incantevole e discosta. È capitato per il Serpiano, per la zona della Greina… Ogni volta il posto viene lasciato in disordine, pieno di immondizia».
Lo scorso weekend dal Naret in diversi scendevano ad alta velocità…
«Questo è un problema grosso. Si dice che ai rave abusivi circolino sostanze stupefacenti anche pesanti. Ma cosa succede se poi i partecipanti si mettono alla guida? Non si genera un grave pericolo per gli altri utenti della strada?»
Per la polizia in questi casi ci sono problemi nell’intervenire in modo tempestivo…
«I rischi del rave non autorizzato sono anche questi. Zero controlli. Le autorità vengono a saperlo dopo e non riescono a mettere in piedi un dispositivo che garantisca la sicurezza di tutti nell’immediato».
Sul posto sarebbe necessario anche un picchetto sanitario.
«Con certe sostanze che sembrano circolare il pericolo che qualcuno possa stare male c’è eccome».
Lei vuole chiedere lumi anche sul significato più profondo di rave abusivo. Qual è il suo dubbio?
«Ritengo che ci si trovi in una zona grigia. Cosa è legale e cosa no? Dal mio punto di vista pare che le direttive non siano sufficientemente chiare. E siccome il tema è di strettissima attualità la chiarezza diventa imperativa».
L’intervento al Naret
Contattato da Tio/20 Minuti l'Ufficio stampa della Polizia cantonale ripercorre l'intervento alla diga del Naret nelle prime ore di domenica: «A seguito di una segnalazione giunta nel corso della notte tra sabato e domenica di una manifestazione non autorizzata a Fusio, in zona diga del Naret, la Polizia cantonale è intervenuta procedendo con un controllo nominativo degli organizzatori e intimando di interrompere la musica. Seguirà un rapporto di segnalazione alle autorità competenti (Comune di Lavizzara) che potranno così valutare come e se procedere. Non si segnalano particolari problematiche».