Chicchi di grandine come pietre: la disavventura di una coppia ticinese al parco divertimenti.
Paura a Gardaland: «La nostra auto distrutta dalla grandine»
VERONA - Dalle giostre all'auto distrutta. Una gita al parco divertimenti di Gardaland non è finita nel migliore dei modi per due ticinesi che si sono trovati nell'occhio del ciclone quando il maltempo si è scatenato sul Nord Italia (e anche sul Ticino), lasciando una scia di danni - e conseguenti problemi - a chi si trovava nell'area.
«Siamo arrivati lunedì e abbiamo passato una bellissima giornata a Gardaland» racconta a Tio/20 Minuti S.R.*, che con il ragazzo voleva passare due giorni all'insegna del divertimento. Poi, nella notte, quando i due si erano già addormentati in albergo, si è scatenato il finimondo. «Abbiamo sentito un rumore infernale che ci ha svegliato: ha iniziato a diluviare, a grandinare e sono venuti giù dei pezzi di ghiaccio enormi». Stando ad alcune segnalazioni, raggiungevano i dieci centimetri di diametro.
Finito il temporale, nel parcheggio la situazione era sconfortante: praticamente tutte le macchine erano state danneggiate pesantemente. «Le auto erano tutte distrutte. Ci hanno distribuito dei teli verdi per poter coprire gli spazi dove c'erano i vetri dei finestrini, andati in frantumo, per poterle tenere chiuse». Come mostrano le foto, sulla carrozzeria i bolli da grandine sono impressionanti. Anche il parabrezza e i fari non hanno avuto sorte migliore.
Il mezzo è distrutto e inutilizzabile, i due ticinesi sono quindi bloccati come «la maggior parte delle altre persone che erano qui». Ora la coppia è in attesa: «Dobbiamo aspettare il carro attrezzi, ma non sappiamo quando arriverà. L'auto verrà portata via e quindi per il rientro stiamo pensando di arrangiarci con i treni».
A poca distanza si trovava anche un'altra famiglia elvetica, che ha trascorso la notte in un campeggio sul lago di Garda. Hanno resistito nella loro roulotte mentre i chicchi di grandine cadevano «come pietre» dal cielo. «Ci siamo nascosti sotto il tavolo con i nostri tre figli. Non eravamo sicuri che il tetto avrebbe retto», ha raccontato il padre V.Z*. a 20 Minuten.
Ora la famiglia è in attesa di un veicolo sostitutivo, poiché né la roulotte né l'auto sono idonee alla circolazione. «Ci sono molte altre persone nella nostra stessa situazione. Vediamo se e quando riusciremo a trovare un modo per rientrare».
*Nomi noti alla redazione