Pesanti le critiche del sindacato nei confronti del Municipio di Paradiso. «Ai salari dei dipendenti manca il 3,1% di rincaro»
PARADISO - «Ai salari dei dipendenti manca il 3,1% di rincaro, ottomila e trecentoquarantasei franchi, che se non si interviene si accompagna per tutta la vita. Abbiamo calcolato 200 lavoratori cui la misura non è stata applicata: ciò significa che il Municipio di Paradiso ha risparmiato mezzo milione di franchi».
È Matteo Poretti, funzionario UNIA, a presentare insieme a Vincenzo Cicero (responsabile Sezione Sottoceneri) il quadro dei mancati versamenti legati all'adeguamento del carovita che risulta dai loro conti.
«Nel 2023 il Municipio l'ha dato - ha detto Poretti nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina nella sede UNIA di Manno - ma non nel 2018 e 2019. Nel 2022 ha corrisposto solo lo 0,4, quando il rincaro ufficiale era di 1,7».
La compagine sindacale ha quindi chiesto chiarimenti al Municipio. La risposta? «Che era tutto a posto. Addirittura in una lettera che ci hanno inviato scrivono che loro applicano il regolamento cantonale e non quello del ROD (Regolamento organico dei dipendenti): una spiegazione che non sta nè in cielo nè in terra. Nella stessa lettera sono contenute affermazioni che contestiamo perché non si possono interpretare a piacimento le scale dell'inflazione».
C'è un'altra questione sollevata da Poretti: «È la mancata emissione di una decisione formale da parte dello stesso Municipio - ha detto - che non ci permette di fare ricorso. Così ci siamo appellati al Consiglio di Stato perché a nostro avviso sussiste il diniego di giustizia. Insomma qui si infrange la Costituzione!».
È toccato al collega Cicero ripercorrere un pò i rapporti non sempre idilliaci tra la compagine sindacale e il Municipio di Paradiso, il cui culmine è stato raggiunto in occasione del noto presidio del 25 ottobre del 2021 e sulla quale pende anche una denuncia penale per coazione: «La nostra presenza quel giorno era a sostegno dei lavoratori - ha spiegato - e non è mai stata accompagnata da dichiarazioni roboanti o tese a inasprire i toni: anzi abbiamo sempre cercato di trovare delle soluzioni e percorso la via del dialogo, ma senza esito».
Cicero ricorda che il sindacato all'epoca era sceso in campo «per via delle continue aperture di procedure amministrative anche per piccoli fatti, come ad esempio l'avere terminato di tagliare l'erba del giardino un'ora dopo. Vorrei ricordare - ha sottolineato - che il tribunale ci ha dato ragione quando abbiamo chiesto il reintegro di un operaio che era stato licenziato e che fa parte del gruppo di lavoratori delle squadre esterne e che grazie al nostro intervento il Municipio ha provveduto a stabilizzare 21 posizioni contrattuali che andavano avanti a suon di rapporti a tempo determinato: uno di questi addirittura era all'undicesimo rinnovo!».