Il Ticino è incomprensibilmente trascurato da quanto adottato dal Consiglio federale, secondo La ProGottardo - Ferrovia d’Europa
MENDRISIO - La strategia a lungo termine “Prospettiva Ferrovia 2050” adottata dal Consiglio federale viene bocciata, senza se e senza ma, dalla ProGottardo-Ferrovia d’Europa.
«Una decisione tecnicamente inaccettabile e politicamente insostenibile», specialmente dal punto di vista ticinese, quella resa pubblica in data odierna sulle fasi di ampliamento della rete ferroviaria per i prossimi tre decenni. Il punto cruciale è la mancanza del completamento di Alptransit «che, di conseguenza, verrebbe posticipato alle calende greche». Per questo motivo la ProGottardo-Ferrovia d’Europa non può fare altro che criticare «nel modo più esplicito e risoluto la posizione assunta dal Consiglio Federale».
«Violata la volontà del Parlamento» - L'associazione sostiene che il Governo non ha preso in considerazione buona parte delle critiche espresse da molteplici attori coinvolti nella consultazione, fra cui il Canton Ticino. Inoltre la mancata prosecuzione a sud di Alptransit «viola palesemente la volontà del Parlamento Federale che si è espresso a schiacciante maggioranza» per il completamento da confine a confine nell’ambito della cosiddetta “Croce federale della mobilità”. Posizione ribadita all'unanimità dal Gran Consiglio ticinese non più tardi del 23 maggio scorso.
Una prospettiva a lungo termine ma di corto respiro, secondo la ProGottardo, che «isola la Svizzera dall’integrazione sia nella strategia green-deal europea sia nella rete europea ad alta capacità (TEN-T), in particolare per il traffico viaggiatori e trascura l’evoluzione in Italia nello sviluppo della ferrovia, in particolare anche la dichiarata volontà di potenziare la tratta Milano-Chiasso».
Ticino? Non considerato - Il Ticino è la regione che pagherà le maggiori conseguenze della scelta annunciata oggi, che «neglige completamente le esigenze legate alla soluzione a lungo termine dei gravi problemi del traffico e della mobilità a livello regionale e transfrontaliero» e trascura «in maniera incomprensibile gli incombenti e ormai insostenibili problemi legati al carico ambientale a sud del Gottardo, soprattutto nel Sottoceneri». Tra i punti mancanti c'è la questione della sicurezza (tornata prepotentemente di attualità con quanto avvenuto nella galleria di base del San Gottardo) legata specialmente al transito dei convogli merci negli agglomerati ticinesi.
La strategia «nemmeno degna di considerazione le esigenze dello sviluppo futuro, economico e culturale, del Cantone verso una prospettiva insubrica di Città Ticino/Città dei Laghi», conclude la presa di posizione odierna.