«Tertium non datur», denuncia l'interrogazione di Beltraminelli e Albertini. La replica: «Una terza soluzione in realtà c'è»
LUGANO - Il conto è salato e, seppur previsto da tempo, per qualcuno sembra essere giunto inatteso, tra capo e collo. Le cifre sono quelle che rischiano di fare sfumare, ad esempio, i progetti di una vacanza. E non tutti potrebbero averle a disposizione nell’immediato. Insomma, agli oltre 22 mila cittadini luganesi proprietari di casa, in questi giorni, sta arrivando la fattura dei contributi LALIA utili a finanziare le canalizzazioni comunali. "Bollette" che in media toccano circa i 5 mila franchi.
Poco meno è arrivato a un nostro lettore, che lamenta la modalità di calcolo della fattura stessa così come del dilazionamento del pagamento. «Il calcolo è stato fatto in base al valore di stima delle case. La cifra è sì pagabile a rate, ma con un interesse annuo del 5%!».
Un incremento di oltre il 20% con la rateizzazione - Quale modalità di pagamento, oltre chiaramente alla rata unica, vi è la possibilità di rateizzazione. Ciò è possibile «solo per cifre superiori ai 1'000 franchi», con il pagamento della prima rata entro 30 giorni dall'emissione della fattura e così di seguito, annualmente, fino alla decima rata. Con questo sistema di pagamento si ottiene «l’estinzione del debito su un periodo di 10 anni con una somma degli interessi maturali che comporta un aumento del contributo totale di circa il 23,3%».
«Tertium non datur» - Numeri, questi, che hanno spinto alcuni consiglieri comunali* - con primi firmatari Paolo Beltraminelli (il Centro) e Giovanni Albertini (Movimento Ticino & Lavoro) - a interrogare il Muncipio chiedendo di ripensare le modalità di pagamento di questi contributi.
«Tertium non datur», sottolineano i firmatari denunciando l'assenza di altre possibilità di pagamento. «Questi vincoli così restrittivi metteranno in difficoltà parecchi proprietari che, di fronte ad una spesa improvvisa con termini così stretti, faranno fatica a pagare tutto subito e quindi saranno costretti a pagare il 23,3% in più del dovuto». «La legge attualmente (purtroppo) ancora in vigore - si prosegue -, obsoleta e non più al passo con i tempi, prevede questo tasso d’interesse iniquo. Lascia però la possibilità di contemplare altre modalità di pagamento rispetto a quanto previsto dal Municipio».
«La terza opzione c'è: è il conguaglio» - In realtà una terza opzione esisterebbe pure, come ci spiega il sindaco di Lugano, Michele Foletti: «Se non si ha a disposizione subito la somma per il pagamento in unica soluzione, è sempre possibili iniziare il dilazionamento e alla seconda rata, quindi dopo un anno, conguagliare. In quel caso si fa un ricalcolo degli interessi e non si va certamente a versare quel 23,3% in più calcolato invece sui 10 anni».
Per quanto riguarda invece le polemiche legate ai tempi strettissimi per il pagamento della prima rata Foletti alza le mani: «Tutte le fatture che vengono emesse sono solitamente pagabili a 30 giorni».
*Lorenzo Beretta Piccoli (il Centro), Angelo Bernasconi (il Centro), Benedetta Bianchetti (il Centro), Luca Campana (il Centro), Federica Colombo Mattei (il Centro), Michele Malfanti (il Centro), Angelo Petralli (il Centro), Lorenzo Pianezzi (il Centro).