«Quando qualcuno mi chiede di addormentare un animale sano ora drizzo le antenne», così il veterinario Mauro Cavalli.
LOCARNO - Un cane giovane e sano. Ma il proprietario vuole sopprimerlo. È successo almeno una volta, in tutta probabilità, a gran parte dei veterinari ticinesi. E molti non si tirano indietro.
«Sì, mi è capitato di sopprimere animali sani», ammette il veterinario locarnese Mauro Cavalli. «Di solito di fronte a questo tipo di richiesta parlo con i proprietari spiegando le alternative possibili e lascio passare del tempo così che possano ragionare meglio la loro decisione. Faccio intervenire anche la Protezione animali per instaurare un dialogo su un'eventuale rinuncia di proprietà».
Alcuni proprietari, però, non cambiano idea. Le motivazioni addotte sono svariate: disagio economico, aggressività del cane, trasferimenti all’estero, divorzi, una grave patologia sofferta dal proprietario. In realtà, però, non occorre una vera e propria ragione. Praticare l’eutanasia su un animale sano, infatti, è perfettamente legale in Svizzera.
«Fiducia tradita» - Il veterinario, tuttavia, può rifiutare di eseguire l’intervento, riferisce Cavalli: «Quando qualcuno mi dice “voglio addormentare il mio cane”, ma l’animale è in salute, drizzo le antenne».
Qualche brutta esperienza, infatti, ha lasciato il segno. «Anni fa un proprietario mi ha chiesto di sopprimere il suo cane nonostante fosse sano. Mi ha detto di avere gravi problemi di salute, di essere malato terminale, e che non poteva più tenerlo. Io ho praticato l’eutanasia e dopo un mese ho visto che questa persona aveva già un altro cane con sé, un cucciolo. Inoltre appariva in ottima forma». La vicenda ha lasciato il veterinario con l’amaro in bocca: «La mia fiducia è stata tradita. E purtroppo in 35 anni di carriera talvolta ho avuto l’impressione che qualcosa fosse andato storto».
«Anche senza un motivo» - «In Svizzera sopprimere un animale sano, anche senza un valido motivo, non ha una rilevanza penale», conferma l’avvocato Christopher Jackson. «Questo perché la Legge sulla protezione degli animali punisce l’uccisione solo se avvenuta con crudeltà o per celia».
Trentamila firme in fondo a un cassetto - In passato i ticinesi avevano però manifestato la volontà di cambiare il quadro legale. Dopo il caso del cagnolino Sturn, scoppiato nel 2020, era infatti stata lanciata un’iniziativa cantonale in questo senso, nonché una petizione che aveva raccolto oltre 30mila firme. Ad oggi, però, nulla è cambiato. «La mia opinione è che in quel periodo le acque si sono smosse solo perché c'era una campagna elettorale in corso», afferma Jackson. «Essendo che quella che permette l’eutanasia sugli animali sani è una legge federale, occorrerebbe una modifica a quel livello. Le firme raccolte avrebbero dovuto far sì che in Gran Consiglio si insistesse perché chi ci rappresenta a Berna portasse avanti questo tipo di iniziativa, ma alla fine nulla è stato fatto».
Legge vs. etica - Il codice etico dei veterinari, però, «prescrive che l’eutanasia possa essere fatta solo se c’è un’esigenza medica. Di principio, quindi, la soppressione di animali sani viola le prescrizioni etiche della professione», sottolinea l'avvocato.
Tra etica e legalità, però, c’è un abisso. «Purtroppo ci sono alcuni veterinari che per loro sensibilità o perché hanno un rapporto particolare con i proprietari procedono con la soppressione senza fare troppe domande. Ci arrivano diverse segnalazioni in questo senso».
Un progetto salvagente - Con l’Associazione tutela e difesa animali Jackson ha però lanciato un progetto volto alla prevenzione. SecondLife nasce dalla collaborazione dell’ATDA e Adotta un cane in Ticino e fornisce un numero di picchetto attivo 365 giorni l'anno. «Il veterinario che riceve richiesta di eutanasia su un animale sano o la famiglia che sta pensando di sopprimere il proprio animale sano può chiamare e un volontario viene a recuperare l’animale. In seguito si lavora per cercare una famiglia adottiva».
Certo, alcune situazioni sono complesse, ammette Jackson, ma l'ATDA investe anche in programmi di rieducazione degli animali. «Di recente si è rivolta a noi una famiglia che ha un cane da diversi anni. Hanno appena avuto un bambino, ma il cane non lo tollera: ha più volte minacciato l'integrità del piccolo e morso i genitori. Per questo non possono più tenerlo». La coppia si è quindi rivolta a SecondLife come ultima ratio: «I canili ora sono strapieni, un cane mordace non lo vuole nessuno e l’alternativa sarebbe stata la soppressione».