L'uomo, un quadro superiore, rischia un procedimento disciplinare.
BELLINZONA - Sono commenti decisamente controversi quelli lasciati su Facebook, sull'arco del 2022, da un agente della Polizia cantonale ticinese. Commenti nei quali «si intravedono elementi che violano il codice deontologico» del Corpo e che «possono determinare l'apertura di un procedimento disciplinare», riferisce la Polca a Tio/20minuti.
L'uomo, quadro superiore e attivo nella Polizia cantonale dal 1986, ha infatti espresso giudizi a favore della guerra in Ucraina e contro il suo popolo, nonché pro Russia e pro Putin, sotto numerosi post pubblicati online da portali di notizie italiani e internazionali.
Sganciano bombe: «Hanno le p***e» - Tra i molteplici commenti spicca un pollice in su lasciato in segno di approvazione sotto una notizia riguardante un ristoratore francese che ha cacciato due clienti ucraine dal suo locale gridando "Viva Putin". L'uomo definisce poi Germania e Ucraina come «Paesi nazisti che si aiutano a vicenda» e descrive il cantante Damiano David dei Maneskin come «un co****ne» per aver lanciato un messaggio di sostegno alla popolazione ucraina dopo lo scoppio della guerra. «Questi hanno veramente le p***e», commenta infine l'agente sotto a un filmato che mostra un caccia-bombardiere russo sganciare un missile sul Donbass.
Il poliziotto ha poi più volte utilizzato emoticon rappresentanti "feci", "vomito" e "pagliaccio" riferendosi all'Ucraina e al presidente Volodymyr Zelensky e ha condiviso un'immagine in cui degli estremisti, apparentemente ucraini, fanno il saluto nazista.
Il caso, aperto dopo che la nostra redazione ha inoltrato alla Polca una segnalazione effettuata da un lettore, è ora trattato dal comando di polizia, che sta svolgendo le dovute verifiche. La Polizia cantonale precisa che «non viene effettuato un monitoraggio attivo dei profili social degli agenti», «per contro in quest’ambito i membri del Corpo sono stati più volte sensibilizzati a un utilizzo corretto e rispettoso degli stessi».
«Sui social buon senso e discrezione» - «Siamo sempre consapevoli del ruolo che ricopriamo al servizio della collettività. Ci presentiamo in modo consono e ci adoperiamo per mantenere una buona reputazione, un’immagine positiva e la credibilità della Polizia cantonale, sia nella vita professionale sia nella vita privata», si legge nel codice deontologico della Polca. «Esercitiamo la nostra libertà di espressione con buon senso e discrezione – anche nell’utilizzo dei social media – evitando di compromettere la reputazione della Polizia cantonale».