Marco Gaia, responsabile dei servizi di previsione di MeteoSvizzera, ci spiega cosa è successo ieri sera nel Locarnese: «Un evento estremo».
LOCARNO - Vetri rotti, giardini distrutti, parabrezza delle auto in frantumi e strade che si sono trasformate in fiumi pieni di grandine e acqua. La tempesta che si è abbattuta ieri sera nel Locarnese con una violenza estrema ha provocato ingenti danni e allagamenti in tutto il territorio. «Sono rimasto impressionato da quello che ho visto. Non avevo mai vissuto in prima persona un post temporale di queste dimensioni», ci ha spiegato Marco Gaia, responsabile dei servizi di previsione di MeteoSvizzera. Un evento estremo e molto raro alle nostre latitudini. Con Gaia facciamo il punto su quanto capitato ieri notte.
Prima la canicola poi la tempesta - «L’ondata di caldo è giunta al termine con il botto». Una sequenza di eventi meteorologici che purtroppo capita spesso. La canicola lascia il posto alla grandine e all’acqua. «È inevitabile che durante questi periodi molto caldi si accumuli negli strati bassi dell'atmosfera molta energia. In qualche modo questa energia deve sfogarsi. Si può definire il carburante per lo sviluppo di temporali che possono essere anche molto intensi».
L’allerta era stata lanciata da MeteoSvizzera in mattinata. «I temporali si sono abbattuti già dal pomeriggio su tutta la Val Vigezzo. Verso sera si sono spostati sul locarnese e una cella temporalesca estremamente violenta ha attraversato verso le 21-22 la zona delle terre di Pedemonte, la città di Locarno, dove è stata accompagnata da una grandine estremamente inusuale». Chicchi di ghiaccio che hanno raggiunto tra i cinque e i sette centimetri di diametro. «Queste dimensioni hanno sostanzialmente un periodo di ritorno per il Locarnese di circa 30 anni. Cioè si vedono chicchi di grandine così grande più o meno ogni 30 anni».
Un evento estremo - L'impressione è che la grandine sta percuotendo il nostro Cantone con una frequenza sempre più marcata. Cerchiamo di capire con Gaia se si può già definire una tendenza. «Quanto è capitato ieri si può considerare come un "evento estremo". Fare statistiche sugli eventi estremi è difficile, perché sono rari, per nostra fortuna. Però è assolutamente compatibile con gli scenari dei cambiamenti climatici. Quello che posso dire è che stiamo iniziando a notare un aumento delle precipitazioni intense. Sulla grandine però non abbiamo statistiche così lunghe per poter affermare se è in corso un'evoluzione».
«In generale non è possibile attribuire un singolo evento ai cambiamenti climatici, ma se si considera la sequenza di eventi nel corso degli ultimi anni, si nota che anche in Svizzera le precipitazioni intense stanno aumentando. Come ci si aspetta a seguito del riscaldamento globale».
Cosa fare per evitare il più possibile i danni - Come ci si può preparare? «Ci sono misure strutturali e misure specifiche. Le misure strutturali comprendono per esempio i teli antigrandine, in forte aumento nei vigneti. Oppure una tettoia per poter proteggere l'auto dalla grandine». Mentre per quanto riguarda le misure specifiche «consiglio di abbonarsi alle allerte per i temporali di MeteoSvizzera, è un servizio gratuito. Quando si vede che arriva un temporale si cerca di reagire adeguatamente, ad esempio cercando di chiudere le finestre oppure proteggere l’auto sotto una tettoia».
Ora che il primo round del fine settimana è passato, gli esperti del settore inizieranno a quantificare i danni. Per quel che riguarda la meteorologia Marco Gaia fa notare che «i danni causati da un temporale non sono determinati solo dalla meteorologia, ma entrano in gioco molti fattori, compresa la fortuna e la sfortuna. Se il temporale fosse passato cinque chilometri più a nord in una zona di bosco non sarebbe successo niente. Ma è passato un venerdì sera quando molte persone erano in giro a cena. I danni sono stati tanti».
Ancora pioggia, allerta livello 4 - MeteoSvizzera nel frattempo ha rafforzato l'allerta per le piogge persistenti odierne dichiarando il livello di allerta 4, che sta per pericolo forte. In parte del Paese, compreso il Ticino, si prevedono inondazioni a partire da domani.
Il pericolo maggiore interesserà la regione del Rheinwald, la Surselva, il versante centrale e orientale delle Alpi fino a mezzogiorno di martedì. Per i Grigioni centrali e settentrionali, la Svizzera centrale, l'Oberland bernese orientale e l'Altopiano centrale orientale, il grado di allerta è 3, ossia un pericolo marcato.
MeteoSvizzera prevede fino a martedì a mezzogiorno quantità di precipitazioni da 80 a 160 litri per metro quadrato nella Svizzera meridionale, orientale e centrale, nonché nelle Alpi orientali e nell'Oberland bernese orientale.
Nel Ticino centrale e settentrionale e in Mesolcina sono attesi addirittura fino a 240 litri per metro quadro. Da domani vige quindi il pericolo di inondazioni in Ticino, nelle Alpi centrali e orientali e in Vallese. (fonte ats)
Ieri sera un passaggio #temporalesco ha causato #grandinate importanti sul Locarnese. Grazie anche alle segnalazioni degli utenti della nostra App è possibile stimare la dimensione dei chicchi, che hanno raggiunto 5-7 cm di diametro.⛈ (Fonte: segnalazioni App MeteoSvizzera) pic.twitter.com/0VtzPh40ZI
— MeteoSvizzera (@MeteoSvizzera) August 26, 2023