La denuncia di un tassista: «C’è chi fa pagare 50 franchi la tratta Lugano-Massagno»
LUGANO - Scene al limite di una vera rissa da strada. Sono quelle che si sono viste e vissute due giorni fa in via Pretorio, dove due tassisti si sono sdraiati in terra per cercare di non far uscire da uno stallo a loro riservato un autista con licenza B, tipologia abolita da quando, ad agosto, sono state attribuite una cinquantina di nuove autorizzazioni di tipo A.
Realtà che sta generando forti tensioni, notevolmente accresciute anche da un altro elemento critico, come spiegato da uno degli appartenenti al gruppo “Taxi A Città di Lugano”, che denuncia anche la sempre maggior presenza di «soggetti Indisciplinati e profondamente irrispettosi delle regole».
Le criticità - Il riferimento diretto è a quel ristretto numero di autisti privati che, a bordo di vetture con insegne luminose solo in apparenza simili a quelle rilasciate dal Comune, stazionano «abusivamente negli stalli a noi riservati e caricano magari turisti o persone che, ignare delle regole in essere, salgono a bordo per poi ritrovarsi a pagare tariffe molto più alte delle nostre. Un danno per chi, come noi, lavora rispettando le norme e ovviamente per i malcapitati di turno», racconta il tassista che puntualizza anche un altro aspetto che va sempre a loro detrimento. «Chi rimane scottato dall’esperienza, arrivando anche a pagare 50 franchi una corsa da Lugano a Massagno (contro i 20 solitamente necessari), segnalerà poi l’accaduto parlando, naturalmente, di taxi in maniera generica, mettendo tutti sullo stesso piano».
I numeri - Il problema è noto e sempre più spesso «questi pseudo tassisti stazionano nei punti di maggior passaggio e sfruttano il momento in cui gli stalli sono liberi per raccogliere “al volo” dei clienti. Si tratta solitamente di una decina di autisti che non rispettano le regole. Vengono spesso segnalati alla Polizia e multati, ma si ripresentano poco dopo. Ho visto anche targhe di Zurigo», racconta.
Sanzioni che non rallentano comunque il fenomeno. «Anche le insegne luminose di questi autisti non sono in regola, non hanno le caratteristiche previste dal Comune. Non seguono poi, è inutile dirlo, le tariffe previste per legge. Una vera giungla nella quale noi viviamo e lavoriamo dovendo mettere in conto molte spese fisse, ad esempio, per garantirci il nostro stallo riservato poi occupato abusivamente».
La testimonianza - Una realtà ricca di contraddizioni dove si fa sentire anche la voce del tassista con la vecchia licenza B ripreso nel video ma che preferisce rimanere anonimo. «Il video, che sta facendo discutere, non spiega però la realtà di quanti, come me, possiedono una vecchia licenza. Da un giorno all’altro non possiamo più lavorare come accadeva prima avendo contro, in aggiunta, gli altri colleghi. Inoltre non siamo stati informati adeguatamente a mio parere. Tutto ciò oltre al tema di quanti sono realmente"abusivi". Qualcuno ci dica cosa dobbiamo fare adesso e come pensano che si possa arrivare alla fine del mese», si chiude lo sfogo.