L'interrogazione del Plr pone un'articolata serie di quesiti al Municipio
LUGANO - Pagamento dei contributi LALIA, le modalità e i tempi di incasso finiscono sotto la lente di ingrandimento del Gruppo Plr che ha presentato un’interrogazione al Comune di Lugano.
Il tema è di quelli scottanti e già in passato sul prelievo delle somme destinate a finanziare le canalizzazioni comunali si è aperto un acceso dibattito.
Questa volta tocca, come detto, non tanto alla necessità di eseguire i prelievi ma a come ciò debba avvenire. Ecco cosa chiede il Plr. «Il Gruppo PLR si è impegnato per un corretto prelievo dei contributi LALIA, evitando qualsiasi forma di demagogia. Infatti, non si tratta semplicemente di decidere su un mero"prelievo sì, o prelievo no"».
Premessa per cui l’interrogazione punta alla verifica delle «modalità (e non solo riguardo alle tempistiche) adottate dal Municipio per la pubblicazione del prospetto del prelievo. Questo è giunto nelle case di tutti i proprietari in piena estate, senza considerare che non tutti i destinatari avessero le conoscenze necessarie per comprendere la natura e la portata di quanto ricevuto. Sono infatti diversi i proprietari che si chiedono perché non sia stata inclusa una polizza di versamento, dimostrando così la loro confusione sul significato del prospetto LALIA», si legge.
Un primo passaggio che lascia spazio a ulteriori considerazioni. «Consci del fatto che l'attuale Municipio, e di riflesso il Consiglio Comunale, si siano ritrovati a dover procedere al prelievo di oltre 117 milioni di franchi di contributi a causa della mancanza d'azione dei loro predecessori, l'attuale amministrazione non ha dimostrato alcuna sensibilità nei confronti delle difficoltà economiche dei cittadini. Nella sua richiesta di riscossione, non ha tenuto conto del fatto che si tratta di opere pregresse, realizzate nell'arco di oltre 30/40 anni»
Tutte ragioni per cui nelle valutazioni del Plr vine sottolineato come «emergano seri dubbi riguardo alla capacità di garantire a ogni singolo proprietario i propri diritti processuali. Per fissare un appuntamento al fine di visionare i documenti, è necessario attendere diversi giorni, e non vi è neppure la possibilità di effettuare fotocopie dei documenti giustificativi da poter utilizzare in un eventuale ricorso, il cui termine peraltro scade a breve. Le persone presenti durante l'appuntamento o che rispondono al telefono non sono per nulla in grado di rispondere ai quesiti e alle richieste di spiegazione dei cittadini. Di fatto la difficoltà di accesso ai documenti, l'impossibilità di fare fotocopie da sottoporre poi a persone competenti e la totale assenza di una qualsivoglia spiegazione da parte dei funzionari incaricati al momento della consultazione dei documenti crea un'importante incertezza e frustrazione nei cittadini destinatari del prelievo. È evidente che il Municipio ha sottovalutato questi aspetti che devono pertanto essere rivisti e migliorati», si chiude la parte descrittiva del documento.
Da qui la richiesta «di rivedere ulteriormente e senza alcuna esitazione sia le modalità d’incasso che la procedura di consultazione degli atti e la trasparenza nei confronti dei cittadini»
Ecco dunque cosa vien chiesto al Municipio: