Il consigliere federale lunedì in visita in Ticino per parlare di rapporti con la vicina Penisola e di italianità in Svizzera.
BELLINZONA - Una giornata di visita nel “suo” Ticino, per incontrare le autorità, quella di questo lunedì per il consigliere federale - e capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) - Ignazio Cassis.
Un meeting periodico che è ormai «una consuetudine fruttuosa», spiega inaugurando la conferenza stampa il Presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa.
Sul tavolo diversi temi, dal delicato (e strategico) rapporto fra Ticino e Confederazione ma anche fra il nostro cantone e la vicina Italia. Per questo, presente ai colloqui della mattinata c'era anche il console generale svizzero a Milano Stefano Lazzarotto.
Il bilancio di una legislatura complessa
Per Cassis, invece, si tratta di un incontro «di bilancio, per la fine della legislatura e per tirare un po' le fila dei miei ultimi 6 anni in carica», così come «di questi incontri di dialogo politico regolare che ho voluto intraprendere dal 2018 con la Svizzera Italiana, con il Ticino e i Grigioni per discutere delle nostre problematiche e trovare possibili soluzioni».
«Una legislatura, quest'ultima, che è stata la più difficile dalla seconda guerra mondiale», continua il ticinese citando il dimissionario cancelliere federale Walter Thurnherr, «abbiamo avuto una pandemia, una guerra in Europa con tutte le sue conseguenze - sull'inflazione e sull'approvvigionamento energetico - e la fine della seconda banca Svizzera, Credit Suisse».
«Sul piano globale ci troviamo in uno scenario fortemente polarizzato, con nuove potenze che cercano di guadagnare influenza e tanti contesti fragili che si traducono in movimenti migratori in crescita, ovunque. Di questo ne avverte i sintomi anche la Svizzera e il Ticino», aggiunge.
«Con Roma le cose sono migliorate in maniera esponenziale»
In uno scenario a tinte genericamente fosche, secondo il consigliere federale liberale «siamo comunque riusciti a fare passi avanti, sia per quanto riguarda i nostri rapporti con la vicina Italia sia per l'italianità in Svizzera. Obiettivi, questi, che sono una parte importante del mio mandato in Consiglio Federale», continua Cassis, «soprattutto con Roma le cose sono migliorate in maniera esponenziale».
Fra i successi, l'eliminazione della Svizzera dalla black list fiscale italiana così come gli accordi relativi ai lavoratori transfrontalieri, fino al caso di Campione d'Italia. «Certo restano ancora questioni in sospeso», aggiunge Cassi, «ma l'approccio attuale non è mai stato così costruttivo e dinamico».
Orizzonti chiari per l'italianità in Svizzera
Si è poi parlato dei successi nella promozione dell'italianità e delle iniziative a essa collegate - dalla settimana della lingua italiana e romancia - così come l'iniziativa denominata “piccolo erasmus”.
Un lavoro, questo, che secondo il ticinese, ha portato «a una maggiore consapevolezza a Berna per quanto riguarda la lingua italiana» e a una maggiore presenza italofona «negli organi parastatali e nelle commissioni parlamentari».
«La Svizzera è forte se sa trarre beneficio dalla sua pluralità, linguistica e di prospettive, ed è una qualità - questa - che è apprezzata anche a livello internazionale», ha concluso.
Felice di ritrovare il Consiglio di Stato @CantoneTicino per il nostro dialogo politico. In questi anni abbiamo vissuto una svolta positiva nelle relazioni transfrontaliere e fatto passi in avanti nella promozione della Svizzera italiana e dell'italianità.
— Ignazio Cassis (@ignaziocassis) September 25, 2023
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