La disavventura capitata a un automobilista di Caslano in una stazione di servizio di Bologna
CASLANO - Con i tempi (e i prezzi) che corrono, si sa, fare un pieno di benzina può costare davvero caro, soprattutto se ti trovi su un'autostrada italiana, dove i petrolieri fanno affari da arabi.
Per risparmiare, alcuni automobilisti decidono di fare rifornimento prima di immettersi nelle grandi strade di collegamento rapido, come ha fatto un signore di Caslano trovandosi a Bologna. La scelta però mai si è rivelata tanto infausta e "salata" per il suo portafogli.
Di che cifra stiamo parlando? Cinquecentottantuno euro! La somma che ha dovuto pagare all'officina meccanica per la riparazione della sua auto, che si è impiantata cinquecento metri dopo che un benzinaio di una area di rifornimento ENI aveva riempito il serbatoio della sua auto di carburante.
«All'inizio ho pensato subito che mi avesse messo del diesel al posto della benzina - racconta Diego - ed è anche quello che inizialmente aveva ipotizzato il meccanico dove il carro attrezzi aveva portato la macchina. Svuotato il serbatoio e fatti gli interventi di pulizia necessari per farla ripartire, pago il conto della riparazione: con la spesa del carro attrezzi, arrivato dopo 3 ore, ho sborsato 581 euro!»
Con l'auto tornata funzionante, prima di rientrare in Svizzera decide di ripassare dal benzinaio all'origine della sua sventura e chiede di parlare con il responsabile della stazione di servizio: lo invita, attraverso i dati della sua carta di credito, a verificare la tipologia di acquisto digitata dall'operatore della stazione.
Il report attesterà che la transazione che combacia con i suoi dati bancari è stata effettuata per un rifornimento di benzina, proprio il carburante che alimenta la sua vettura. Di diesel nel suo serbatoio, come inizialmente ipotizzato quale causa del guasto, nessuna traccia. E quindi?
«Quindi il benzinaio non aveva commesso nessun errore - spiega - però a me continuava a risultare molto strano che improvvisamente proprio dopo avere fatto il pieno in quella stazione di servizio la mia macchina si era fermata e non era più ripartita».
Diego chiede a quel punto un "supplemento" di indagine al responsabile della stazione ENI. «Gli ho ribadito che qualcosa doveva essere successo e di fare dei controlli ulteriori anche attraverso i sistemi di videosorveglianza».
La richiesta va a buon fine e alla stazione ENI cominciano a guardare i filmati. Da lì non emerge nessun "sabotaggio" o errore umano del benzinaio di turno quel giorno. E allora? «Allora, e devo dire che da questo punto di vista i gestori della stazione si sono mostrati davvero scrupolosi, hanno voluto esaminare i loro tank sotterranei». Le indagini danno presto i suoi frutti.
«Una perdita di acqua nel sottosuolo si era infiltrata nei loro serbatoi - spiega l'automobilista - contaminando i loro depositi di carburante. E quando ho fatto il pieno, oltre alla benzina, nel mio serbatoio ci è finita dell'acqua».
La stazione di servizio Eni si è detta disposta a risarcire l'automobilista ticinese: «Così mi è stato detto - afferma Diego - e dunque attendo una loro comunicazione al riguardo. Devo sottolineare comunque l'onestà e l'atteggiamento rispettoso del responsabile della stazione di servizio ENI» conclude.