«Budget esaurito, comunicazione carente e nuove valutazioni e prese a carico posticipate», l'interrogazione di Giulia Petralli.
BELLINZONA - Il settore della logopedia ticinese arranca, ormai da anni. Lo sanno bene i genitori che faticano a trovare un posto disponibile e che, solamente a settembre, si sono scontrati con l'incertezza dei finanziamenti, dovuta un forte aumento delle richieste.
All'interpellanza inoltrata lo scorso 4 ottobre al Consiglio di Stato, firmata da Maurizio Augustoni insieme a Giorgio Fonio, Giovanni Berardi, Sabrina Gendotti e Fiorenzo Dadò de Il Centro, fa eco Giulia Petralli (Verdi Ticino) con un'interrogazione. Sedici domande in cui chiede al Governo di fare luce sulla situazione, in particolare sulla logopedia privata, dove i professionisti si scontrano con «budget esaurito, comunicazione carente e nuove valutazioni e prese a carico posticipate a date da definire».
Genitori in un limbo
«Dal 1° settembre al 1° ottobre la Sezione della Pedagogia Speciale (SPS) - scrive Petralli -, in seguito al raggiungimento dell’importo di spesa (messa a preventivo 2023 per la logopedia privata) e alla mancata concessione di un credito supplementare da parte del Governo, ha sospeso qualsiasi rilascio di rinnovo, valutazione o nuova presa a carico di bambini e giovani».
Mancanze su più fronti
«A essere carente, oltre ai fondi, è stata anche la comunicazione con cui la SPS (non) si è rivolta alle/ai professioniste/i del settore e alle famiglie. La prima comunicazione alle/ai logopediste/i private/i è giunta solo il 26 settembre; in questa si annunciava un incontro tra la Sezione e le logopediste/i private/i per il 3 ottobre. Una situazione che ha creato grande confusione. Da una parte ci sono logopediste/i che in settembre non hanno lavorato in attesa delle garanzie per le terapie, dall’altra ci sono logopediste/i che hanno comunque lavorato in attesa del rinnovo delle garanzie, che per prassi è sempre pervenuto in due settimane circa. Infine, c’erano i genitori che chiedevano spiegazioni».
Situazione sbloccata, almeno parzialmente
«Fortunatamente - continua Petralli - almeno le garanzie per i rinnovi della presa a carico di bambini e giovani si stanno poco alla volta sbloccando a partire dal 1° ottobre. I bambini e i giovani per cui è stato richiesto un rinnovo potranno quindi continuare la terapia da subito. Sono invece sospese a data non precisata, e solo se il finanziamento lo permetterà, sia le prese a carico di interventi su bambini e giovani già valutati sia le nuove valutazioni (per queste ultime ci sono alcune eccezioni che riguardano le/i logopediste/i che hanno appena avviato o ripreso l’attività e si trovano in particolare difficoltà)».
Sedute con garanzie scoperte
«Oggi sappiamo anche che le/i logopediste/i che nel mese di settembre hanno svolto delle sedute con le garanzie scoperte, malgrado le richieste fossero arrivate nei tempi corretti, per garantire ai giovani e bambini presi a carico una continuità terapeutica (già interrotta in buona parte dei casi a causa delle vacanze estive) non verranno pagate/i per le loro prestazioni. Nonostante la situazione sembra lentamente riattivarsi, perlomeno per quanto riguarda le richieste di rinnovo, rimangono importanti quesiti in sospeso».
Logopedia, settore da rivedere
Petralli, con le sue 16 domande, chiede di fare chiarezza in modo particolare sul budget a disposizione, sulla mancanza di comunicazione tempestiva a professionisti e famiglie. Soprattutto, guardando al 2024, chiede «Come pensa di comportarsi in vista del 2024 sapendo che il preventivo inoltrato dalla SPS per la logopedia privata è il medesimo di quello del 2023? Se, come nel 2023, il preventivo non dovesse essere sufficiente, pensa di erogare un credito supplementare? Per il 2025 pensa di aggiornare il preventivo all’aumento dei bisogni del territorio?».