ErreDiPi: «Il messaggio governativo contiene qualche timido passo avanti, ma diverse criticità non vengono risolte».
BELLINZONA - «Non siamo polli da spennare». In 500 circa sono scesi in piazza Governo a Bellinzona in «difesa delle pensioni e dei salari».
L’iniziativa è stata organizzata da ErreDiPi, l’associazione composta dai lavoratori del servizio pubblico cantonale, comunale e degli enti parapubblici affiliati all’Istituto di previdenza del Canton Ticino.
Inizialmente prevista per mercoledì 18 ottobre, la quinta giornata di mobilitazione della rete è stata anticipata a oggi pomeriggio (lunedì ndr) alle 17, in concomitanza con l’inizio della sessione del Gran Consiglio: nella seduta, infatti, è prevista la discussione del messaggio sulle misure di compensazione per attenuare gli effetti sulle future pensioni dovuti alla riduzione dei tassi di conversione.
«La manifestazione è andata bene - spiega il portavoce di Erredipì Enrico Quaresmini - attraverso una presenza simbolica importante, volevamo ricordare che si è ottenuto qualcosa solo grazie alla mobilitazione». Erredipì, nella presentazione dell’iniziativa, aveva sottolineato come il messaggio governativo contenesse «qualche (timido) passo in avanti», raggiunto «grazie al coraggio e all'impegno di tutti noi. In questi mesi in migliaia ci siamo informati e ci siamo mobilitati, spingendo con decisione per guadagnare un rapporto di forza a noi più favorevole».
Oltre a ciò, ErreDiPi aveva ribadito «le criticità e le distorsioni nella cassa che il messaggio non va a risolvere: per esempio, attenua solo la riduzione delle rendite (fatto tra l'altro in gran parte a sulle spalle degli assicurati) ma non risolve minimamente il sotto-finanziamento della cassa e la cresta fatta sui contributi degli assicurati».