La conferma dell'intervento dell'Autorità di vigilanza nelle parole lette da Norman Gobbi in Gran Consiglio e la nota della società
BELLINZONA - Il caso della Ticiconsult, la fiduciaria aperta dal presidente dell'UDC Marco Chiesa e dal consigliere nazionale dello stesso partito Piero Marchesi, è arrivato nell'aula del Gran Consiglio. Il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha risposto a un'interpellanza dei Verdi liberali leggendo una nota redatta dall’Autorità di vigilanza sull’esercizio delle professioni di fiduciario, che conferma che «una sanatoria è arrivata con l’ingresso di un nuovo fiduciario autorizzato», che ha sostituito la fiduciaria uscente.
L'aula di Bellinzona ha deciso di non trattare ulteriormente l'argomento, ma in serata è arrivata una nota della Ticiconsult Sagl, con una serie di puntualizzazioni. La società «conferma di ritenere che, nelle concrete circostanze, la presenza di un avvocato iscritto a Registro cantonale degli avvocati in seno alla propria gerenza, nonché proprio socio, sia come fosse sufficiente a soddisfare i requisiti di legge, segnatamente in virtù della priorità del diritto federale sul diritto cantonale, quest’ultimo peraltro non scevro da confusione interpretativa e soggetto a interpretazione caso per caso da parte dell’Autorità di vigilanza nel caso della presenza di avvocati, come ricordato sia da quest’ultima, sia dal Consiglio di Stato».
Nel caso specifico, «dall’uscita a giugno 2022 dalla gerenza della società» della precedente fiduciaria commercialista, «coincidente con l’entrata nella compagine societaria dell’avv. Pierluigi Pasi, e sino a gennaio 2023,
l’Autorità di vigilanza sull’esercizio delle professioni di fiduciario non ha, infatti, mai preso contatto con la società». Nel primo mese dell'anno è stata quindi la Ticiconsult, «in modo del tutto autonomo e indipendente», a mettersi in contatto con l'Autorità di vigilanza, alla quale ha sottoposto un progetto di modifica per sviluppo commerciale tra la medesima e un’altra società fiduciaria, con relativa richiesta di assoggettamento, con la presenza di un fiduciario autorizzato».
L'Autorità, la scorsa estate, «esperiti gli usuali approfondimenti, in perfetta cooperazione con la società», ha avallato il progetto di collaborazione. Quindi, passata in giudicato la decisione, si è proceduto alla richiesta di iscrizione a Registro di commercio delle relative modifiche. Ticiconsult «conferma di non avere mai ricevuto alcuna notifica di apertura di un qualsivoglia procedimento da parte dell’Autorità di vigilanza, né, tanto meno, di essere stata oggetto di sanzioni di qualsiasi sorta: per modo che, non vi è stata né vi può essere stata la constatazione, da parte della stessa Autorità, di qualsivoglia difformità dalle vigenti disposizioni».
Alla luce del clamore mediatico causato dalla vicenda, conclude la nota, «la società si riserva di tutelare la propria reputazione nelle sedi ritenute più opportune».