Il governo approva la modifica della legge. Gobbi: «È rispettosa della volontà popolare. Famiglie e fasce meno abbienti non sono penalizzate»
BELLINZONA - «Non cambia il risultato, ma solo il metodo di calcolo». Presentata oggi, in conferenza stampa, la modifica della «Legge sulle imposte e tasse di circolazione dei veicoli a motore» approvata dal Governo. «Quella attualmente in vigore ha i suoi limiti - ha commentato il direttore del DI Norman Gobbi - inoltre, ha validità solo per il 2023 perché introdotta da un decreto legislativo urgente. Il gruppo di lavoro per la nuova imposta aveva fra i suoi obiettivi il rispetto della volontà popolare ed evitare una disparità di trattamento».
Nello specifico, come spiegato dal capo della sezione della circolazione Elia Arrigoni, il nuovo sistema è stato predisposto dopo aver «raccolto e analizzato i dati del parco veicoli ticinese, valutate le criticità e coinvolti gli specialisti». L’obiettivo è raggiungere «la stabilità negli anni e la parità di trattamento».
Il risultato è una formula che tiene conto della “massa a vuoto” e della potenza, oltre a un coefficiente cantonale K (fissato a 1,13)
«I valori scelti rendono stabile nel tempo il gettito dell’imposta essendo elementi costanti.Si tratta di una formula facile da calcolare: senza esponenti e senza cifre o fattori di calcolo aleatori». Nel concreto, facendo un discorso per forza di cose generico, le macchine pre 2009 andranno a pagare meno rispetto a quanto si dovrebbero trovare a versare nel 2024 (senza la moratoria, non prorogabile oltre dicembre). Discorso diverso e più variegato per le vetture immatricolate dopo.
Ora la palla passa al Parlamento. «La nuova formula mette nelle mani del Gran Consiglio lo strumento per adeguare il gettito a seconda delle necessità oggettive», ha commentato Gobbi. «Non cambia il risultato, ma solo il metodo di calcolo.
Intanto, per il preventivo 2024, il Governo ha previsto 91,5 milioni di franchi, circa 9,5 milioni in più rispetto al documento del 2023. La tassa 2023 è figlia del voto popolare del 30 ottobre e della decisione parlamentare successiva. Il calcolo si compone di una tassa base per tutti e una parte a dipendenza del “coefficiente” d’inquinamento del veicolo. L’ imposta 2023 è rimasta invece invariata per le circa 40’000 vetture immatricolate prima del 2009 grazie alla moratoria.