Gli studenti accusano la TPL. Ma lei si difende: «Abbiamo aumentato la frequenza delle corse, monitoriamo la situazione».
LUGANO - Bus sovraffollati e studenti schiacciati come sardine. Sono le immagini giunte in redazione dai ragazzi che ogni giorno usufruiscono della linea 6 che parte dalla stazione Ffs, alla volta dell'università e di Cornaredo e viceversa. Una situazione invivibile e di cui sono protagonisti «cinque giorni su sette», dicono. La fascia oraria incriminata, quella delle 16.30.
Interpellata, la Trasporti Pubblici Luganesi (TPL) ammette la situazione più difficile in particolare sulla citata linea. La motivazione? «Lo spostamento del liceo a Viganello, in una zona dove sono già presenti Supsi e Usi, ha portato a una maggiore affluenza».
A settembre, a seguito delle prime segnalazioni, sono scattati i monitoraggi, da cui è emerso che «le fasce orarie più critiche sono quelle tra le 7.30 e le 8.30 e tra le 16 e le 17. Le corse sono state quindi potenziate, con passaggi ogni cinque minuti anziché ogni dieci, in base alla disponibilità dei mezzi».
Confermano comunque che, nonostante le foto mostrino bus strapieni, «nessuno è mai rimasto a piedi. Non abbiamo riscontrato un superamento dei limiti di capacità. La situazione continua a essere costantemente monitorata».
L'altro aspetto da considerare è che studenti e lavoratori, dopo lo stop della pandemia, sono tornati a usare i mezzi pubblici. Prendendo in considerazione gli ultimi dati disponibili, ovvero quelli del 2022 quando sui mezzi TPL erano saliti complessivamente oltre 13 milioni di passeggeri, si riscontra infatti un aumento dell'utenza dell'1% rispetto al 2019 e ben del 13% rispetto al 2021. Un trend che si conferma in crescita anche per il 2023.
L'azienda è consapevole della situazione, ma l'ultima parola spetta al Cantone, precisano. Sulla base dei numeri sarà infatti deciso se potenziare o meno i servizi.