Un pila specifica con cui valutare la dilatazione delle pupille, è il nuovo strumento della polizia contro l'uso di droghe al volante.
BELLINZONA - Non solo medici e infermieri, da novembre anche la Polizia cantonale controllerà la reattività delle pupille. Il motivo? L'adozione di un nuovo test per contrastare il fenomeno della guida sotto effetto di sostanze stupefacenti e medicinali che compromettono la capacità di guida dei conducenti. La nuova metodologia sarà introdotta ufficialmente a novembre, per supplire ai test attualmente utilizzati a cui ancora troppo spesso sfuggono delle droghe.
Vecchio test, tanti limiti
La Polizia cantonale ha deciso quindi di cambiare metodologia, scegliendo un test affidabile, rapido e poco costoso. Il vecchio metodo, un test chimico rapido chiamato "Drugwipe" sarà sostituito, perché - come spiega il capo staff Gendarmeria, Massimo Rigamonti «aveva dei limiti in particolare uno spettro limitato di sostanze che riusciva a rilevare. Inoltre, anche dal profilo pratico, si sono rilevati dei problemi di conservazione che comportavano una minore attendibilità».
Osservazione delle pupille
Il nuovo test si basa sull’osservazione di una serie di indicatori, uno fra tutti l’analisi delle pupille. «Con una specifica di pila, che non arreca danni agli occhi, si osserva la reazione alla luce delle pupille del conducente». Un metodo per cui gli agenti sono già stati formati, precisa Rigamonti. Lo scopo è quello di sempre: accrescere la sicurezza stradale andando a identificare quei conducenti che consumano sostanze e poi si mettono alla guida.
Il verdetto finale con gli esami del sangue
Ad ogni modo, puntualizza, «è bene precisare che si tratta di un test preliminare. In caso di risultato positivo, gli agenti richiedono un ordine di prelievo del sangue al Procuratore pubblico. È unicamente quest’analisi ad avere valore probatorio».