Il SiB condanna la manovra e punta il dito contro la «crescita continua e inopportuna del personale pubblico»
BELLINZONA - Nell'ottica dei risparmi previsti dal preventivo 2024, saranno toccati gli stipendi dei dipendenti pubblici che guadagnano oltre 60'000 franchi l'anno. La notizia, data negli scorsi giorni dal Governo ai sindacati, non è piaciuta a questi ultimi.
«Le riduzioni di salario, soprattutto in questo contesto economico di crisi e di inflazione sono dolorose, incidono direttamente sulla vita quotidiana di lavoratori e lavoratrici già sotto pressione da oltre un decennio, e contribuiscono ulteriormente alla contrazione del consumo, delle entrate fiscali diventando un boomerang per le finanze del nostro cantone», sottolinea infatti il Sindacato interprofessionale di base (SiB).
Secondo il Sindacato d'ispirazione libertaria, i tagli lineari proposti dimostrano «l'incapacità del Governo che sceglie la strada più facile, facendo pagare i propri errori ai lavoratori e alle lavoratrici».
Per il SiB, il Governo è «doppiamente responsabile», ritenendo la causa dell'intervento da ricercare nella «crescita continua e inopportuna del personale pubblico». «Il Canton Ticino - si legge nella nota stampa diffusa in giornata - non ha scelto l'efficienza economicamente sostenibile nella gestione del personale pubblico, ma ha preferito una gestione politicamente funzionale e oggi i propri dipendenti iniziano a pagarne le conseguenze sulla pelle».
Il SiB condanna dunque «l'irresponsabilità dei governi che fino ad oggi si sono succeduti», così come il Governo «che oggi sceglie la strada più facile, senza introdurre norme adeguate per evitare nuovi tagli di salario in futuro».