La pioggia e il maltempo tengono in allerta i pompieri di Lugano, che però per il momento non hanno in programma attività particolari.
LUGANO - Un'allerta di grado 3 è stata lanciata per il Ceresio. E la pioggia continua a cadere con costanza sulla regione. Ma per ora i pompieri di Lugano non sono ancora con l'acqua alla gola. «Per il momento la situazione è tranquilla», ci conferma al telefono il vice comandante Mirko Domeniconi. «Abbiamo ricevuto l'informativa da parte di MeteoSvizzera del previsto innalzamento del livello del lago fino a lunedì, ma per il momento non è prevista alcuna esondazione, né sono previste attività particolari».
«Pronti ad agire» - La speranza è naturalmente quella che il lago non esondi. Ma se dovesse succedere? «È chiaro che se dovesse arrivare un'allerta più alta e l'ufficio dei corsi d'acqua (l'ufficio del DT che tra le altre cose monitora il pericolo di piene, ndr) dovesse comunicare in maniera esplicita una possibile esondazione del Ceresio saremo pronti ad agire», sottolinea il vice comandante. La prima cosa fondamentale da capire è dove il lago abbandonerà i propri argini. Perché la reazione all'esondazione cambia a dipendenza da dove questa avviene. «Per capirci - esemplifica Domeniconi - se il Ceresio dovesse fuoriuscire davanti al Municipio - come già successo negli anni scorsi - si profila un determinato scenario. Se dovesse fuoriuscire a Maroggia se ne profila un altro. Per questo non possiamo fare piani preventivi».
Un'arma in più - Le contromisure, quindi, saranno prese solo quando (e se) vi sarà una piena. E in quel caso i pompieri di Lugano hanno un (nuovo) asso nella manica. Ovvero il sistema antiesondazione ricevuto lo scorso mese di giugno. «Se sarà possibile implementeremo ovviamente la posa di questi sbarramenti mobili», sottolinea Domeniconi. Ma in cosa consiste esattamente questo dispositivo? «Fondamentalmente - conclude il vice comandante - il container contiene dodici cilindri lunghi 33 metri e alti 40-45 centimetri che vengono riempiti con acqua, per avere lo stesso peso specifico del liquido che si vuole contrastare, e che vengono posati nelle zone critiche. Ovvero lì dove il lago potrebbe esondare». In pratica una sorta di "piccola" diga di contenimento artificiale. Che comunque i pompieri sperano di non dover usare (almeno in questa occasione).