La Codicem al Governo: «Si valuti attentamente l'impatto che queste misure avranno sul settore della protezione»
BELLINZONA - Nell’ambito dell’allestimento del preventivo 2024, il Governo ha previsto di misure di risparmio nel settore della protezione dei minorenni, che conta una decina di enti.
Una prospettiva, questa, che preoccupa i Centri educativi per minorenni (CEM) che operano sul territorio. «Ci sentiamo in dovere di testimoniare l’effetto negativo che queste decisioni politiche portano sulle famiglie, bambini e ragazzi ticinesi, in particolare quelle che intaccheranno il riconoscimento salariale delle già difficili professioni educative e soprattutto il blocco di progetti di innovazione e adeguamento delle prestazioni», viene sottolineato in una nota stampa.
Nonostante la consapevolezza della crisi economica generalizzata, i CEM ritengono che, in questo periodo «di fragilità e precarietà sociale dei bambini e dei giovani», la riduzione dell’accesso alle cure e della capacità di presa in carico «avrà sicuramente un impatto a boomerang nei prossimi anni, sia dal punto di vista delle sofferenze per le persone coinvolte (sia utenti che professionisti) come pure per il prevedibile incremento della spesa».
La Conferenza dei Direttori dei Centri Educativi per Minorenni ha chiesto al Consiglio di Stato di valutare con adeguata attenzione l'impatto che queste misure avranno nel settore della protezione dei minorenni e delle famiglie affinché i Centri Educativi per Minorenni possano continuare a garantire prestazioni adeguate.