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CANTONEIntossicati da TikTok: «Attenti a questi segnali»

08.11.23 - 06:30
Lo psicologo Dario Gennari: «Giovani troppo connessi. Dormono male e perdono il contatto con il mondo reale»
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Intossicati da TikTok: «Attenti a questi segnali»
Lo psicologo Dario Gennari: «Giovani troppo connessi. Dormono male e perdono il contatto con il mondo reale»

LUGANO -  

Piace al punto da creare dipendenza. Con tanto di effetti collaterali. TikTok spopola tra ragazzini (e non), ma l'abuso, come per i “cugini” più navigati, non è scevro da conseguenze. Quanto si sia radicata nella vita dei giovani e quanto questa piattaforma possa incidere sulle loro abitudini e sulla loro salute ce lo spiega lo psicologo Dario Gennari, attivo presso lo studio medico Rete Operativa.

«I dati sono stabili, nel senso che l'utilizzo di questo social continua a essere massiccio e a volte di tipo compulsivo. Le piattaforme più attrattive attualmente sono TikTok, appunto, Instagram e Whatsapp. In questo senso l'uso di TikTok, social inizialmente molto "giovane", si sta gradualmente ampliando abbracciando fasce di età più adulte».

L'abuso ha mai portato a situazioni cliniche tali da rendere necessario un ricovero?

«Questo legame non c'è. O, quantomeno, non è diretto. Dientro a un ricovero ci sono situazioni più complesse, nelle quali si identificano spesso grandi tensioni all'interno della famiglia e che a volte necessitano un allontanamento del giovane dal nucleo familiare. Ricoveri veri e propri legati alla dipendenza da social non sono un problema che ci riguarda così da vicino. Anche guardando al mondo del "gaming" e alla dipendenza che può generare, i casi estremi arrivano spesso dalla Cina, dalla Corea del Sud».

Insomma, non finiamo in ospedale per un'intossicazione da video...

«Il nesso è persino controproducente e rischia di essere troppo drammatico e allarmistico. È un po' come con la canapa. Ormai sappiamo benissimo un uso massiccio porta a problemi importanti, anche psichiatrici. Però non possiamo equipararla alle droghe pesanti, per la quali si rischia addirittura la vita. Il pericolo è che il ragazzino arrivi a pensare: "Molti miei amici ne fanno uso e nessuno è morto". E quindi che sminuisca anche quella parte di informazione che in realtà è utile».

Ciò non toglie che l'abuso abbia delle conseguenze.

«Come in tutte le cose. Il ragazzo toglie tempo e attenzione alle relazioni o allo studio? Non ha più una vita sociale? Ecco, questi sono indicatori che devono preoccupare».

Si parla sempre più spesso di conseguenze sulle capacità cognitive?

«Anche qui bisogna essere cauti. Ci sono degli studi, ma vertono più che altro sull'uso massiccio di videogiochi, piuttosto che dei social. Se è vero che il gaming per certi versi può essere un allenamento, a livello cognitivo, è vero anche che può portare a un'alterazione della coscienza in caso di abuso. Si precipita in una realtà, quella virtuale, totalmente immersiva, che ci distoglie dal mondo reale e dai parametri di base quali lo spazio-tempo, o i bisogni primari».

Grazie ai cellulari questa realtà virtuale può essere fruita anche fuori dalle mura domestiche.

«Oggi sembra imperativo il dover essere connessi 24 ore su 24. Il device in questo senso non aiuta. Perché ci permette di estraniarci dal mondo in qualunque luogo e momento».

Il telefonino è dunque il cardine di questa dipendenza?

«Non solo da social. Anche il gioco d'azzardo o la pornografia diventano fruibili ovunque grazie a uno smartphone. Un accesso così facile per i giovani, abbinato a un maggior tempo libero a disposizione, diventa una combinazione pericolosa e difficile da controllare».

A ciò si aggiunge anche l'impulsività...

«L'adolescenza, per definizione, è l'età del tutto e subito, dell'istintualità. Per certi versi è anche una bella cosa, ma rispetto ai comportamenti disfunzionali, rischia di essere anche un innesco».

C'è da non dormirne la notte.

«Nel vero senso della parola. Tutto questo bombardamento, fatto di social, notifiche, giochi, informazioni, è altamente distraente. Può incidere sulle capacità di concentrazione nello studio, ma anche sulle capacità di godere di un buon sonno. Sempre più ragazzini al mattino hanno sintomi da deficit di sonno: sono addormentati, svogliati. Questo perché si portano il telefonino a letto. Sappiamo che la luce blu dei device non favorisce il sonno e che certi contenuti, che possono avere un impatto emotivi, a loro volta possono rendere più difficile l'addormentarsi».

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COMMENTI
 

Koblet69 1 anno fa su tio
Non solo i giovani, ci sono anche persone quasi cinquantenni che utilizzano tik tok peggio che dei quindicenni

Sem prunt 1 anno fa su tio
Risposta a Koblet69
👍
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