L’ex parlamentare Cleto Ferrari prosegue la sua lotta al traffico sul Piano di Magadino: «I mezzi pubblici? Illusione. Spingiamo l'autostrada».
CADENAZZO/ GAMBAROGNO - «Il traffico sta di nuovo lentamente aumentando. E i grossi progetti invece procedono al rallentatore». Cleto Ferrari, consigliere comunale di Gambarogno con un passato da parlamentare e da consulente del Dipartimento del Territorio, è irrequieto. Sul Piano di Magadino, a suo dire, si vive di nuovo una situazione vicina al limite.
Ce l’ha con le autorità perché le hanno tolto il “suo” triangolo a Quartino?
«No. Il triangolone funzionava, permetteva alle auto di attraversare un punto delicato senza stare in coda. Hanno preferito sostituirlo con una costosa rotonda semaforizzata. E dal mio punto di vista hanno sfiduciato la capacità degli automobilisti di arrangiarsi senza semafori. Il problema però è più generale. La gente che vive nella regione si sta rendendo conto che l’effetto pandemico e della crisi sta svanendo».
Vale a dire?
«Il telelavoro ha preso piede sia nel pubblico sia nel privato e oggettivamente porta via traffico dalle strade. Così come l’aumento dei prezzi del carburante. Anche la galleria di Alptransit del Ceneri ha fatto la sua parte, in maniera egregia. Detto questo, già così ci troviamo con le strade intasate, in particolare nei momenti di punta. La sensazione è che se dovesse esserci anche solo una minima variazione ci ritroveremmo nel caos più di prima».
È una vita che lotta contro questo problema. Concretamente cosa vorrebbe?
«Mi piacerebbe avere i numeri. Ad esempio di quanta gente si è spostata con l’auto sull’altra sponda, sulla costa tra Riazzino e Bellinzona. In generale non abbiamo i dati sul numero dei passaggi giornalieri. Esistono, ma l’USTRA non ce li mostra. Non capisco perché. Vorrei più trasparenza».
L’USTRA, nell’ottica del collegamento A2-A13, da inizio 2020 gestisce la tratta che si sviluppa nella zona tra Cadenazzo e Quartino. Non è fiducioso?
«A me sembra tutto fuori tempo. Si è creato il Parco del Piano di Magadino ben prima di avere il collegamento autostradale. Intanto la strada cantonale nella zona di Contone è disastrata, piena di dislivelli. Si continua a parlare del collegamento A2-A13, ma da nessuna parte ci sono garanzie che si farà veramente visto che dovremo attraversare le Bolle di Magadino e la zona palustre. A mio avviso andrebbe fatta pressione per accelerare questo processo e ottenere anche garanzie dal lato giuridico».
Nel frattempo la guerra al traffico parassitario si è fatta incandescente.
«Esageratamente. È giusto che la polizia sorvegli le strade di campagna. Anche io sono contro il traffico parassitario, intendiamoci. Però andrebbe applicato più buonsenso. Un conto è se una persona passa arrogantemente in una zona in cui abitano persone. Un altro conto è se un automobilista attraversa uno spicchio di campagna in cui non c’è anima viva. La polizia dovrebbe avere un ruolo dissuasivo e informativo. Non punitivo».
Il mezzo pubblico che valore ha in questo discorso?
«Ha poco peso. È un’illusione. Aiuta chi vive e lavora nelle aree urbane. Ma il Ticino non è Zurigo. Da noi la gente vive sparsa sia in pianura, sia in valle. Abbiamo una geografia e una morfologia del territorio che non ci permettono di dire che il mezzo pubblico è comodo per tutti. La politica fa di tutto per scoraggiare il traffico privato. Allo stesso tempo si dimentica che non abbiamo le condizioni per avere un servizio pubblico efficace e che costi poco».
Sembra rassegnato.
«Non ci sono più grandi margini. È inutile continuare a demonizzare l’auto quando in realtà è la nostra salvezza. La mobilità fa la ricchezza di un Paese».
A Bellinzona si è deciso di realizzare il semisvincolo a sud.
«Per fortuna. Sono questi i progetti che vanno spinti a più non posso. Il nord del Ticino resta comunque penalizzato nel raggiungere Bellinzona. Visto che non sappiamo se potrà essere realizzato il collegamento autostradale verso Locarno, vedrei bene da subito un semisvincolo alla rotonda dell’aeroporto di Magadino, così come a quella della zona Luserte di Quartino. Bisogna sbrigarsi però. È ora di cambiare mentalità nei confronti del traffico privato. Pensare che la gente lasci l’auto in garage è un’utopia».