La decisione della corte di Ginevra dopo un procedimento supercautelare che ne aveva bloccata la diffusione.
COMANO - Alla fine la giustizia ha dato ragione alla trasmissione Rsi “Patti Chiari che, a fine settembre scorso, aveva visto bloccato un suo servizio da un provvedimento supercautelare da parte «di un'importante azienda del Mendrisiotto con sede a Ginevra».
Come confermato dalla Radiotelevisione, infatti, «il giudice ginevrino ha dato ragione a Patti chiari sottolineando l’equilibrio del lavoro svolto» e «l’interesse pubblico nel diffondere il servizio e nell’informare il telespettatore sulla presenza nel suolo del Ticino di inquinanti».
La trasmissione, lo ricordiamo, riguardava le sostanze inquinanti eterni - in gergo tecnico Pfas - diffuse nelle acque di fiumi e laghi nel nostro cantone.
Un rapporto sul tema era stato diffuso non molto tempo fa dalla Confederazione e dal Dipartimento del Territorio del Cantone, quest'ultimo aveva evidenziato alcune criticità legate al cantiere dell'Alptransit del Ceneri.
«Il reportage presenta la problematica dei PFAS in modo oggettivo e dà conto dei vari punti di vista affinché il telespettatore possa disporre di elementi che gli permettano di capire la situazione», riporta la nota del giudice diffusa dalla Rsi che conferma come il servizio verrà messo in onda questa sera, venerdì 17.