Le ha selezionate, e raccolte in un libro, Patrimonio svizzero fra quelle realizzate tra il 1975 e il 2000.
Sono 8 le opere architettoniche ticinesi scelte da Patrimonio svizzero fra le più iconiche - e belle - realizzate in Svizzera fra il 1975 e il 2000.
L'occasione della selezione è la redazione del volume, di nuova pubblicazione “Le opere più belle 1975-2000”.
Il volume «presenta una selezione di 50 opere, realizzate ai quattro angoli della Svizzera. Chiese, ponti, parchi, musei e complessi abitativi – icone celebri, ma anche progetti ancora poco conosciuti, che illustrano la varietà della cultura architettonica nata negli ultimi venticinque anni del 20° secolo», spiega Patrimonio svizzero.
Una catalogazione, questa, inedita e con uno scopo ben preciso di preservazione: «La cultura architettonica svizzera che ha visto la luce tra la fine del boom economico e il passaggio al nuovo millennio attesta in parte qualità straordinarie. Finora le opere realizzate in quel quarto di secolo non sono state quasi mai inventariate o studiate in modo scientifico. Ora, l’insieme della sostanza edilizia di quegli anni sta attraversando un profondo processo di trasformazione che, molto spesso e purtroppo, sfocia in uno smantellamento. Un’intera generazione rischia dunque di scomparire prima che ne sia stato realmente riconosciuto il valore».
Tornando al nostro cantone, le opere selezionate sono:
La Chiesa di San Giovanni Battista di Mogno (Lavizzara), di Mario Botta.
Il Centro Sociale Onsernonese (CSO) di Russo, di Franco e Paolo Moro.
La scuola media di Losone, di Livio Vacchini con la collaborazione di Aurelio Galfetti.
La Posta centrale di Locarno, di Livio Vacchini.
Il lavoro che coinvolge il Convento delle Agostiniane di Monte Carasso, di Luigi Snozzi.
Il restauro di Castelgrande a Bellinzona, di Aurelio Galfetti.
La Banca del Gottardo di Lugano, di Mario Botta.
L'edificio Ransila di Lugano, di Mario Botta.
Chi fosse interessato al volume, lo può trovare sul sito ufficiale di Patrimonio svizzero.