I bikers del gruppo "Globe of Speed" sono pronti a dare spettacolo al circo Knie. Dieci centauri: nove uomini e una donna: Tania.
AGNO - «Non ho mai avuto paura». Il primo giro nel Globo de la Muerte farebbe tremare le gambe a chiunque, ma non a Tania Soria, biker argentina del gruppo "Globe of Speed" che si esibirà durante la prossima edizione del circo Knie in programma ad Agno a partire da venerdì 24 novembre.
Moto che sfrecciano a 70 km/h - All'interno della sfera di ferro, posizionata al centro della tenda del circo, si lanciano dieci motociclisti uno dopo l'altro fino a oltrepassare i 70 chilometri all'ora. Uno spettacolo che richiede la massima concentrazione e soprattutto una coordinazione impeccabile. «Siamo molto contenti di essere qui», ci ha raccontato Tania. «È la seconda volta che ci esibiamo con il circo Knie e il pubblico svizzero è sempre stato incredibile». In Ticino però sarà una prima assoluta. «Siamo ansiosi di scoprire come ci accoglierà la gente».
La storia di Tania racchiude sacrificio e dedizione. La passione per il Globo de la Muerte proviene infatti da un'esigenza concreta: poter stare vicina al marito. «Svolgevo un lavoro comune in una città in Argentina. Lui invece viaggiava all'estero con il circo». Stanca di una relazione a distanza che la teneva lontana dal suo uomo, Tania ha deciso di agire. «Ho iniziato a studiare tutta la teoria dello spettacolo. In seguito è stato lui a insegnarmi la pratica. Da quel momento non ci siamo più separati. Tante persone ci chiedono come riusciamo a stare insieme tutti i giorni 24 ore su 24. Ma per noi è normale. Quando siamo lontani per qualche ora già mi sento strana».
Coordinazione e concentrazione - Una connessione speciale che aiuta entrambi all'interno del Globo de la Muerte. «Quando lavoriamo però diventiamo colleghi. Come per ogni coppia, capita di avere alcune discussioni, ma tutto questo rimane a casa. Qui siamo "compañeros de trabajo"».
In sella alla moto Tania non ha mai avuto paura. «Per noi è normale, è diventato come un lavoro qualsiasi». Insomma non è solo l'abitudine a scacciare i dubbi e le incertezze, fin dal primo momento Tania ha affrontato decisa e sicura la sfera d'acciaio. «Fa molta più impressione quando si guarda da fuori». Dall'interno, ci confida la biker, diventa tutto automatico e naturale.
I rischi non fanno paura - La velocità, il numero di motociclette e la "gabbia" di ferro espongono chiaramente gli artisti a un alto rischio. Gli incidenti possono capitare, «ma preferisco non pensarci. Sappiamo che lavoriamo con delle macchine: le moto. In qualsiasi momento può capitare qualcosa. Ma non mi piace pensare in negativo. Siamo sempre concentrati in quello che facciamo».
L'amicizia e i legami tra i componenti del gruppo rendono tutto più facile. «Siamo dieci bikers ma quando entriamo nella sfera diventiamo una sola cosa. In caso di incidenti tutti siamo coinvolti. A volte abbiamo solo un millesimo di secondo per realizzare che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Però grazie a Dio non è mai successo niente di grave». La formula magica? «Tutti e dieci dobbiamo riuscire a sincronizzarci alla stessa velocità. Inoltre bisogna sempre stare attenti a quello che succede davanti, dietro, sotto e sopra la propria moto».
L'unica donna - A salire in sella, oltre a Tania, ci sono altri nove uomini. «È un po' complicato essere l'unica donna», ha ammesso Tania ridendo. «Si tratta di un ambiente che viene considerato 100% maschile. Però nel nostro gruppo non ci sono problemi, tutti mi trattano con rispetto e ci confrontiamo sempre».