La storia romantica del macchinista Fabio Pellanda. Col capo servizio Giangiorgio Helbling "racconta" il secolo di vita della Centovallina.
CENTOVALLI - Pazza e suggestiva Centovallina. Con la sua lentezza. Col massimo della velocità che si aggira attorno ai 60 chilometri orari. Con i suoi imprevisti tipici di una ferrovia di montagna. Col suo irresistibile fascino che l'ha portata a finire nelle "top 10 ferrovie panoramiche" al mondo. Il trenino che da Locarno si arrampica per le Centovalli per poi sforare su suolo italiano fino a Domodossola taglia il traguardo del secolo di vita. Un'emozione per Fabio Pellanda, 59 anni di cui una quarantina spesi a guidare il convoglio. «In tutte le condizioni. Anche durante le grandi nevicate».
Il sogno che inizia da bambino – Quella di Fabio è una fiaba iniziata da piccolo. Ce la racconta mentre, con la telecamera di Tio/20Minuti, percorriamo la tratta che porta a Camedo. «Già mio papà lavorava per le Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi (FART). Sono cresciuto vedendo treni. Da piccolo sognavo di seguire le orme di mio padre. È normale che a un certo punto io abbia scelto quella via. Tra l'altro sono stato l'ultimo giovane a fare la patente del treno quando ancora la Centovallina a Locarno costeggiava il lago. Poi è subentrata la galleria che dalla stazione principale porta a Sant'Antonio. Quando ho iniziato a lavorare io, le valli erano ancora popolate da tante famiglie. Da Camedo portavamo gli allievi a scuola a Intragna».
Turisti e pendolari – Accanto a Fabio c'è Giangiorgio Helbling, capo esercizio per le FART. Anche lui è un uomo da rotaia. Con una passione viscerale per i treni. «Annualmente contiamo complessivamente circa 600'000 passeggeri di cui un terzo legati al traffico internazionale, con turisti e pendolari del weekend, e due terzi a quello regionale, con lavoratori e turisti di giornata. Considerando andata e ritorno giornalmente viaggiano 22 coppie di corse su traffico regionale e 9 su traffico internazionale. Dal 2025 sarà ampliata l'offerta regionale con un treno ogni mezz'ora tra Locarno e Intragna».
«Lavoriamo per il futuro» – Negli ultimi tempi alcuni passeggeri si sono lamentati per ritardi o disguidi legati alla Centovallina. Helbling è trasparente. «Come anticipato, stiamo lavorando per il futuro. Ci sono diversi cantieri aperti, ad esempio per adattare le stazioni alle norme per i diversamente abili. C'è anche l'impianto di sicurezza che sarà sostituito. Saranno rinnovati i binari e la linea di contatto. Dal 2025 inoltre metteremo in esercizio ben otto composizioni di treni nuovi. Tutto questo ogni tanto comporta qualche disagio tecnico o qualche ritardo. Ce ne scusiamo. Diamo il massimo per realizzare una ferrovia ancora migliore che porterà anche nuovi posti di lavoro nella regione. Andranno ad aggiungersi alla cinquantina di impieghi che già garantiamo».
Panorama mozzafiato – Da Locarno a Camedo, oppure spingendosi fino a Domodossola, l'esperienza è mozzafiato. Con una cinquantina di curve, 83 ponti e 34 gallerie. In totale circa 52 chilometri a cavallo tra Svizzera e Italia per una ferrovia transfrontaliera unica nel suo genere e che venne creata anche grazie alla determinazione di Francesco Balli, sindaco di Locarno agli inizi del '900. «Il nostro oggi è un concetto panoramico – dice Helbling –. E lo sarà ancora di più con i nuovi treni, dotati di ogni comfort e di una maggiore visibilità attraverso le vetrate».
Le tappe dei festeggiamenti
I festeggiamenti del Centenario, scattati lo scorso 25 novembre con una grande serata al Palacinema di Locarno, si articoleranno su più livelli. In particolare in primavera. Ad esempio con una giornata di porte aperte, con una gita enogastronomica e con una caccia al tesoro. Il trenino della Centovallina troverà spazio sia al Museo dei trasporti di Lucerna, sia su scala ridotta alla Swissminiatur di Melide. Occhio anche al francobollo commemorativo e al cofanetto contenente quattro libri che raccontano la storia di questo treno particolare.