Aumenti tra il 15 e il 20%. L'esperto dell'UPSA: «Calamità naturali in crescita». Il broker: «E le polizze si fanno sempre più selettive».
BELLINZONA - È arrabbiato, il signor Enrico di Bellinzona. Gli è appena arrivata la fattura dell'assicurazione dell'auto. Lo scorso anno pagava 1'400 franchi. Ora, a parità di condizioni, 1'570. Col carovita che sale ecco anche l'impennata delle assicurazioni ai veicoli a motore. «I premi – sottolinea Marco Doninelli, direttore della sezione ticinese dell'Unione Professionale Svizzera dell'Automobile (UPSA) – sono aumentati del 15-20% con varie sfumature a seconda dell'assicurazione».
«Come per le casse malati» – Un aumento netto. Che si può spiegare con la crescita generale dei costi della vita. Ma non basta. Doninelli è esplicito: «È normale che dopo grandinate come quella che si è abbattuta sul Locarnese a fine agosto le assicurazioni corrano ai ripari. Funziona un po' come per le casse malati. In quel caso ci sono state centinaia di auto da "curare"».
«Chicchi di grandine enormi» – Il direttore di UPSA Ticino non si limita alla circostanza specifica. «Questo esempio ci fa capire come gli eventi climatici estremi rischiano di pesare sempre di più sul nostro borsellino. Quando i chicchi di grandine assumono dimensioni del genere, un assicurato si può immaginare che prima o poi il premio salirà».
«Polizze calcolate in base ai costi» – C'è poi anche l'altro grande tema a influire su un processo che sembra irreversibile. «L'inflazione incide. Inutile negarlo. E va considerata anche la questione dei costi di riparazione. L'energia e i materiali costano di più. E si sa che le polizze assicurative vengono calcolate in base ai costi. A crescere sembrano essere soprattutto le polizze di assicurazione casco, quelle cioè legate ai danni al proprio veicolo. Meno marcato l'aumento per quanto riguarda la responsabilità civile».
«In carrozzeria per ogni graffio» – Mirko Giorgi, consulente dell'Associated Brokers Services (ABS) conosce molto bene il trend. «Con 3-4 grandinate all'anno le assicurazioni vanno in difficoltà – dice –. Ma ci sono altri fattori da considerare. Ad esempio il fatto che molti automobilisti vogliono l'auto perfetta e vanno in carrozzeria al minimo graffio. Ci sono un sacco di sinistri notificati ogni anno».
Il rischio di essere "buttati fuori" – Dalle martore ai danni ai vetri. E chi deve risarcire storce sempre più il naso. «Non è raro che un assicurato riceva la disdetta – spiega Giorgi –. Anzi. È sempre più frequente. E se poi ti presenti da un'altra assicurazione dicendo che sei appena stato scaricato sarai accettato con difficoltà. Le assicurazioni sono diventate più selettive: i giovani e gli anziani, ritenuti appartenenti a categorie più a rischio, sono poco graditi. Alcune assicurazioni nemmeno lo accettano un ragazzo di 18-20 anni. Idem per un over 75. Altre propongono premi altissimi per prevenire il rischio».
Giovani spennati – Alcuni giovani, per evitare il salasso, usano l'espediente di stipulare l'assicurazione a nome di un genitore. «Ma è un trucco che non funziona più – fa notare Giorgi –. Se ti beccano, ti sbattono fuori e non ti pagano nemmeno il sinistro. La gente di conseguenza non se la sente più di giocare col fuoco».
Occhio anche alla nazionalità – E come mai per persone di nazionalità non svizzera i premi a volte sono più alti? Giorgi non lo nasconde: «Alcune assicurazioni ritengono che questi clienti, tornando magari in vacanza nei loro Paesi di origine, siano più soggetti al rischio di danni. Quindi, secondo la loro ottica, preferiscono giocare d'anticipo».