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Il Prella rivede la luce del sole: «Questo non è solo un corso d'acqua»

MENDRISIOIl Prella rivede la luce del sole: «Questo non è solo un corso d'acqua»

12.12.23 - 06:30
Il riale momò, vero e proprio corridoio ecologico, ritorna alla sua forma originaria. E a giovarne è la fauna locale. Ne parliamo con il Wwf
Davide Giordano
Il Prella rivede la luce del sole: «Questo non è solo un corso d'acqua»
Il riale momò, vero e proprio corridoio ecologico, ritorna alla sua forma originaria. E a giovarne è la fauna locale. Ne parliamo con il Wwf

GENESTRERIO - Un riale ritornato alla luce, per il bene della fauna ma anche del paesaggio.

Stiamo parlando del Prella, corso d'acqua momò che dà nome a una località forse non nota a tutti ma molto suggestiva (e anche enologicamente apprezzata).

Precedentemente interrato, è stato riportato all'aria aperta nell'ambito di una serie di lavori che puntano a ristabilire l'infrastruttura ecologica dell'area a ridosso del Laveggio, ricollegando al letto fiume aree naturalisticamente pregiate, con un rilievo anche a livello europeo.

«Sembra una cosa da niente, ma in realtà questi 300 metri sono stati ricreati ex-novo», ci spiega Francesco Maggi responsabile regionale del Wwf per la Svizzera italiana, «l'idea alla base del progetto è quello di ripristinare gli ambienti e collegarli fra loro. In questo modo si favorisce lo spostamento della fauna e la biodiversità».

Fra gli animali che ne trarranno beneficio ci sono le rane di Lataste, i gamberi dai piedi bianchi, le testuggini palustri e le lamprede di ruscello.

La nuova “apertura” del Prella, in questo senso, è particolarmente significativa: «è un corridoio ecologico importante, uno dei pochi passaggi che permette a molte specie di migrare dal Monte San Giorgio al Monte Generoso, passando attraverso il parco della Valle della Motta fino alla Valle di Muggio. È un piccolo, ma cruciale, pezzo di un puzzle più grande per garantire la biodiversità del nostro territorio».

Una dolce vittoria per la natura che però non è stata priva di complicazioni: «Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto nel 2003-2004 ma ci siamo subito arenati per tutta una serie di difficoltà. Oltre alle sfide legate alla progettazione c'era anche la necessità di dover compensare il terreno agricolo sottratto e avere il nullaosta di tutti i proprietari di quegli appezzamenti. In totale i costi di quest'opera sono nell'ordine del milione di franchi», spiega Maggi, «per realizzare il progetto vero e proprio c'è voluta circa una decina d'anni, ed è stato possibile grazie alla collaborazione delle autorità, comunali e cantonali, e degli sponsor privati».

Prossimo step, collegare al corridoio ecologico la zona di Novazzano: geograficamente prossima ma separata dalla strada cantonale che porta alla dogana di Bizzarrone: «Verrà creato un sottopasso per la piccola fauna terrestre e la fauna acquatica, se tutto va come deve i lavori inizieranno già ai primi di gennaio».

 

 

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COMMENTI
 

Swissabroad 11 mesi fa su tio
Comunque RIALE non esiste (più) nel dizionario italiano. O quantomeno lo cita solo la Treccani come vocabolo in disuso. Ruscello, piccolo torrente...

Crigmcgee 11 mesi fa su tio
Risposta a Swissabroad
In Ticino esiste ancora Viva il Riale

Lukas82 11 mesi fa su tio
Risposta a Crigmcgee
Ahahah grande!! Hai ragione!

Dex 11 mesi fa su tio
Sembrano foto di un comizio politico

gufo 11 mesi fa su tio
bella iniziativa ma nelle foto anche se non c'era sempre questo Signor Maggi forse era meglio, sembra un servizio fotografico su di lui e non sul paesaggio...cmq bene bravi

Tirasass 11 mesi fa su tio
Belle iniziative!! Bravi
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