«C'è anche molta curiosità da parte delle sex workers», ci spiega ZonaProtetta.
LUGANO - La pillola anti-Hiv e la profilassi collegata (Prep), spesso richiesta da chi adotta comportamenti sessuali a rischio, suscita interrogativi e richieste di chiarimenti.
E se in passato se ne parlò anche nel mondo delle lavoratrici del sesso, alle prese con chi assumeva tale combinazione di farmaci per evitare di usare precauzioni, va specificato come informazioni su tale forma di prevenzione sanitaria, provengano da più parti del tessuto sociale.
Notizie su quando e come usare la profilassi Prep, «sono di recente sempre più chieste da maschi che fanno sesso con altri maschi (Msm è l'acronimo usato che identifica qualsiasi uomo che ha relazioni sessuali con altri uomini, indipendentemente da come egli si identifica: eterosessuale, omosessuale, bisessuale) - spiega Vincenza Guarnaccia coordinatrice di ZonaProtetta che si occupa di salute sessuale e prevenzione delle Infezioni sessualmente trasmissibili - Altrettante domande ci provengono dal vasto universo transgender. Questo è sicuramente un elemento significativo. Confermo poi anche il fatto che arrivano sempre anche delle chiamate da parte delle sex workers, interessate a capire l’efficacia e la funzione di tale profilassi. Interessate insomma a comprendere come poter rispondere a quanti domandano di non usare il preservativo».
Un contesto molto delicato quello della prevenzione che «cerchiamo di far passare con ogni mezzo. Sono infatti tante le malattie trasmissibili e noi forniamo costantemente le informazioni», aggiunge la coordinatrice che spiega anche il funzionamento della Prep.
«Di solito l’assunzione avviene in due modalità differenti in base all’utilizzatore. Se si tratta di persone che hanno generalmente dei comportamenti sessuali a rischio ripetuti nel tempo, allora può assumere tali farmaci ogni giorno. Chi invece si trova in una situazione particolare o pensa di ritrovarsi a breve può farne un uso temporaneo. Può infatti assumere i farmaci da 24 e fino a due ore prima del rapporto e poi per le 48 ore successive». Ovviamente ciò che la coordinatrice tiene a precisare è che tale profilassi viene prescritta dopo «consulto con il medico e il contatto con il servizio di malattie infettive del Civico».
Altro fronte di discussione è infine la decisione di Berna di prevedere, da luglio 2024, che le casse malati si facciano carico dei costi relativi a tale profilassi per prevenire l'acquisizione dell'infezione da HIV. «A me pare un elemento molto importante. Si parla infatti di un metodo di prevenzione e, visto inoltre che entro il 2030 c’è l’obiettivo di sconfiggere l’Hiv allora ben venga ogni sforzo in tal senso. Personalmente renderei la profilassi gratuita», spiega Guarnaccia.
Alla base di tutto comunque rimane «l’informazione sui rischi e sulle malattie che si possono contrarre con determinati comportamenti. Noi facciamo sensibilizzazione già da anni e già da tempo ci chiamano anche per la Prep», conclude la coordinatrice.