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CHIASSOSpiazzati dal Natale “a fari spenti”: «Noi reagiamo così»

21.12.23 - 10:32
Piccoli commerci di Corso San Gottardo: la sobrietà della Città non convince. Ma nella settimana più importante dell'anno si lotta. Eccome.
Foto di Davide Giordano
Spiazzati dal Natale “a fari spenti”: «Noi reagiamo così»
Piccoli commerci di Corso San Gottardo: la sobrietà della Città non convince. Ma nella settimana più importante dell'anno si lotta. Eccome.

CHIASSO - Un Natale sobrio. Un po' al risparmio. A Chiasso il dado è stato tratto qualche settimana fa. Scelta ben precisa delle autorità. Con Davide Rampoldi, presidente della Società dei commercianti del Mendrisiotto, ad assicurare che «Non ci sarà nulla di straordinario. Ma l'ordinario sarà fatto molto bene». Come se la stanno cavando, nella settimana più importante dell'anno, i commercianti di Corso San Gottardo?

«L'immagine natalizia che non c'è» – Claire Pelfini, titolare di un negozio di lunga data, non usa mezzi termini. «Penso che in 20 anni di attività, questo sia stato il periodo natalizio più difficile. Però si lotta. Io non mi arrendo». Carlo Coen, responsabile di un negozio che esiste dal 1959, ammette: «Per quanto riguarda l'immagine natalizia della città il Municipio ha puntato sul risparmio. E questo è un grosso danno per noi commercianti».

Incognite – Sotto Natale per i piccoli commerci si fa sentire anche la concorrenza degli shop online. Rosalba Silva, nel suo negozio, cura ogni dettaglio da questo punto di vista. «Abbiamo fatto la scelta di non mettere in vendita abiti che vengono venduti anche negli store online. Così la concorrenza si riduce. La vicinanza con l'Italia? Non so quanto convenga a uno svizzero andare a comprare un regalo a Como. Molte volte i prezzi sono più alti rispetto ai nostri. In ogni caso io l'ho sempre detto che Chiasso dovrebbe essere tax free. Come Livigno. Ma da Berna non vogliono».

«Quei bar chiusi di domenica» – Claudia Chiaradia gestisce un negozio di articoli per l'infanzia. E dice: «A me spiace constatare che ci sono bar chiusi nelle domeniche in cui i negozi di Corso San Gottardo hanno la possibilità di tenere aperto. Servirebbe più collaborazione da parte di tutti».

Il bicchiere mezzo pieno – A una manciata di giorni dal Natale l'atmosfera è tiepida. Coen vede il bicchiere mezzo pieno: «Noi ogni giorno offriamo un aperitivo ai nostri clienti. Il negozio diventa un posto per socializzare e scambiarsi gli auguri». La stessa cosa fa Claudia. «E la clientela risponde bene. Bisogna essere positivi».

«Il privato non deve sempre chiedere aiuto al pubblico» – «È un periodo di grandi sfide – commenta Davide Rampoldi, presidente dei commercianti –. Anche a livello internazionale. Basti pensare che lo scorso anno non sapevamo se e come avremmo potuto usare la corrente elettrica. Le difficoltà però vanno affrontate. Non mi piace che il privato chieda sempre aiuto al pubblico. Il Comune quest'anno ha fatto poco rispetto al passato? Bene, si reagisca. Le cifre non sono più quelle di un tempo, è ovvio. Però bisogna ingegnarsi e anche differenziarsi nell'offerta. Fa piacere che qualcuno lo stia capendo. La zona tax free? Fosse per me sarebbe da estendere a tutte le località di confine ticinesi».

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COMMENTI
 

sirio 11 mesi fa su tio
Sempre in forma la signora Silva… complimenti

OrsoTI 11 mesi fa su tio
Chiediamo perche. Per risparmiare 5 euro vanno in italia. Se sentono ridere a voce alta qualcuno dopo le 19 si chiama la polizia per schiamazzi. A chiasso possono anche far venire babbo natale in persona manla gente preferisce amazon e italia e che i negozi in ticino chiudono non interessa a nessuno altrimenti spenderebbero i soldi qui.

sirio 11 mesi fa su tio
Ul Tax free a Ciass l’eva na bona truvada… ma i nos pulitik sa na sbatan i bal

Meck1970 11 mesi fa su tio
Siamo un povero cantone. La vita si sta spegnendo sempre di più in questo cantone. Da ottobre ad aprile, in molti comuni, se vai in giro, non incontri più nessuno. Devi aspettare che le case secondarie dei tedeschi vengano aperte per vedere almeno un po' di vita. Poi non lamentatevi se noi ticinesi andiamo oltre confine, anche solo per vedere un po' di movimento e gente, e per divertirci.
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