Regali cercasi? All'Ospedale del Giocattolo i vecchi giochi donano nuovi sorrisi.
LUGANO - Bambole, trenini e puzzle. Giochi di società e tricicli. E ancora macchinine, libri e vestiti. È un universo tutto dedicato ai bambini quello in cui si entra varcando la soglia dell’Ospedale del Giocattolo di Lugano. E il Natale si respira nell’aria.
La struttura ha una duplice vocazione, ecologica e solidale, e nasce nel 1995 da un’idea di Roberto Rodriquez, spentosi nel 2012. «Lavoriamo nella rigenerazione del materiale legato al mondo dei giochi e, insieme a Giocasolida di Muralto, facciamo parte dell’Associazione Gruppo di Solidarietà», spiega Devi Furlan, la Dottor Tasca dell’Ospedale del Giocattolo. «Negli anni ‘90 si è iniziato a parlare di sprechi, inquinamento e scarti. Rodriquez ha così pensato di sviluppare un progetto focalizzato sul riutilizzo di giochi usati. Lo scopo, fin da subito, era quello di donarli a persone bisognose».
Da vecchio a come nuovo - L'Ospedale del Giocattolo funziona infatti grazie alla raccolta di giochi, libri, vestiti e materiale scolastico di seconda mano. Una volta consegnati, gli oggetti vengono esaminati: «Igienizziamo e puliamo il gioco, poi controlliamo che tutte le componenti siano presenti e verifichiamo se è in buono stato», precisa Furlan. «Se mancano dei pezzi o delle pedine cerchiamo delle soluzioni appoggiandoci sulle scorte che abbiamo creato negli anni con altri giochi incompleti».
Giochi per tutti - I giochi e gli oggetti recuperati e risanati vengono poi venduti a un terzo del prezzo originario, mentre per le famiglie in difficoltà c’è un occhio di particolare riguardo. «Persone sole con un reddito inferiore ai 3’000 franchi al mese e coniugi con un reddito complessivo inferiore ai 5’000 franchi hanno diritto a una tessera che permette loro di acquistare i nostri giocattoli per un valore di 100 franchi al prezzo di 10 franchi», sottolinea la Dottor Tasca. Per quanto concerne scuole e associazioni benefiche, il materiale viene invece regalato: «I nostri giochi portano sorrisi anche in Africa e nell'Europa dell’Est».
Ma come si vive il periodo natalizio all’Ospedale del Giocattolo? «Da noi è come se fosse Natale tutto l’anno. Però è vero che in questo periodo ci sono maggiori richieste. E quest'anno, rispetto al 2022, abbiamo ridistribuito due tonnellate di materiale in più».
«Trovavamo spazzatura» - Non è però sempre tutto rose e fiori. «Da quest'anno abbiamo scelto una strategia diversa per quanto riguarda la raccolta dei giocattoli», spiega Furlan. «Prima avevamo dei cassoni fissi in vari luoghi del Ticino, ma abbiamo deciso di eliminarli perché spesso ci trovavamo dentro spazzatura oppure giochi in pessimo stato messi lì solo per non essere portati all’eco-centro». È quindi sorta la necessità di limitare, per quanto possibile, il problema: «Su 38 tonnellate di giochi ritirati tra gennaio e fine novembre ne abbiamo ridistribuiti 21, mentre il resto l’abbiamo dovuto buttare. Raccomandiamo dunque a chi vuole donare di assicurarsi che gli oggetti siano in buono stato».