Sabato 6 gennaio chiude la storica discoteca. Per sempre. Il nostro video dietro le quinte di una struttura che ha segnato un'epoca.
RIAZZINO - Nel 1991, da disegnatore edile, lui era già sul posto. Quando venne posato il pavimento in acciaio inox. Lo stesso che ha resistito per oltre trent'anni come fondo della pista da ballo. Da lunedì Giovanni Malizia, 67 anni, inizierà a smantellare la "sua" creatura. Il Vanilla di Riazzino che inizialmente, per un decennio, è stato Alcatraz. «Rievocava proprio una prigione, faceva paura – ricorda –. Io ci sono sempre stato. Questa discoteca l'ho costruita. Poi ci ho ballato. E adesso la saluto. Ho già un po' di malinconia».
«2'500 persone in attesa e noi ancora a fare le rifiniture» – Sabato 6 gennaio 2024 sarà una data storica per la movida della Svizzera italiana. Segna la fine di un'era. Quella del Vanilla appunto. Alessandro Fuchs, proprietario dello stabile, non nasconde una certa emozione: «La sera in cui abbiamo inaugurato il nuovo corso, nel 2008, c'erano 2'500 persone in attesa all'entrata. E noi eravamo ancora chiusi all'interno a fare le rifiniture». Tra qualche mese le cinque sale del Vanilla saranno convertite a centro di formazione professionale nel ramo della logistica. «È stata una scelta – commenta Fuchs –. Spiace sicuramente. Dobbiamo però guardare avanti».
«Quando il deejay non era al centro» – Il conto alla rovescia per l'ultima grande serata è partito. Michael Lämmler, che negli anni '90 si faceva chiamare dj Doom, è un pozzo di aneddoti. «Vedete quell'angolo? È lì che veniva "relegato" il deejay negli anni '90. Non era così protagonista come adesso. La vera protagonista era la musica. Col tempo il deejay ha guadagnato spazio per poi piazzarsi alla consolle. All'inizio però era considerato come qualsiasi altro impiegato del locale».
I vip – Daniel Perri, direttore del Vanilla, osserva la parete in cui sono ritratti tanti ospiti che hanno visitato il Vanilla. Da Mike Tyson ad Avicii. «Vedete anche una foto di Afrojack. È stato da noi sia come ospite, sia come marito di Elettra Lamborghini. La prima apparizione pubblica con lei in un club l'ha fatta qui. Citerei anche Dj Antoine, praticamente di casa, e Gabry Ponte. Così come Martin Garrix che ci rese visita da giovanissimo. Era già una star».
Camerini e strane richieste – Perri ci accompagna nei camerini. Su quei divani, prima e dopo le serate, si sono seduti personaggi di ogni genere. Alcuni avevano richieste bizzarre. «Steve Aoki ad esempio chiese un paio di mutande della Calvin Klein». Sul calorifero, la firma di Sfera Ebbasta. «Ci sta. A Sfera l'abbiamo lasciato fare», ironizza il direttore.
La "sala macchine" – Lämmler poco più tardi ci porta nel cuore pulsante del Vanilla. Un posto pieno di amplificatori. «Potete immaginarvi un locale grande come il Vanilla quanti altoparlanti ha al suo interno. Tutto è sempre stato controllato da qui». Domenica mattina sulla "sala macchine" calerà un silenzio surreale. Prima però ci sarà ancora una lunga notte da vivere a Riazzino. L'ultima.