Anche in Ticino le imprese sembrano seguire una tendenza in atto nel mercato del lavoro: preferire gli over 40 ai ventenni della Gen-Z
LUGANO - Il lunedì, da sempre, non è mai stato un giorno della settimana che abbia goduto di particolari simpatie: riprendersi dai fasti del weekend e tornare al lavoro nel primo giorno della settimana implica sempre un certo impegno che, stando a quanto emerso da uno studio apparso su un magazine americano, turba soprattutto i più giovani.
Giovani poco attaccati al lavoro e all'azienda: il mercato guarda ad altre fasce di età - Spesso, in fabbrica o in ufficio, arrivano tardi o non si presentano proprio. E non solo di lunedì. Altre note dolenti, spirito di servizio e senso di appartenenza all'azienda per la quale lavorano finiti sotto il minimo sindacale. Tanto che il 40% dei datori di lavoro statunitensi (fonte rivista Intelligent) preferisce non assumere quelli che rientrano nella fascia di età dei ventenni.
Le aziende, dopo averci pensato un po' su, hanno così cominciato a correggere il tiro delle assunzioni e ai baldi e super social della Generazione-Z hanno cominciato a preferire quelli che si trovano un po' più in là lungo la strada anagrafica.
Il cambio di rotta anche in Ticino. Fabrizia Marzano, Manpower Lugano: «Boom di richieste di lavoro per gli over 40-45» - Sembra che la tendenza abbia assunto una certa consistenza anche in Ticino, a sentire le parole di chi - come Fabrizia Marzano di Manpower Lugano - il mercato del lavoro lo conosce molto bene. «È un boom di richieste di over 40-45 che abbiamo riscontrato anche noi dopo il Covid - dice Marzano - perché prima di allora sia per gli impieghi interinali ma anche per impieghi "permanent" ci venivano richieste sempre persone giovani».
«I giovani hanno altre priorità: meno carriera e più tempo libero» - Poi cosa è successo? «È cambiato tutto - risponde senza indugi la responsabile dell'agenzia luganese - i giovani sembra che abbiano cominciato ad avere altre priorità, il lavoro al 100% non lo vuole quasi più nessuno e danno più importanza ad altri aspetti: meno carriera e più gestione del tempo libero, e lo smart work è la prima richiesta in assoluto che fanno quando si candidano per una posizione. C'è una richiesta di "balance" vita professionale-vita privata sempre più alta e in più nella nuova generazione c'è meno attaccamento all'azienda».
Il contrario di quello che avveniva con la «generazione X» come rievoca Marzano, quelli i cui anni oggi sono finiti dentro una categoria di persone che i moderni neologismi definiscono "boomer".
La generazione X e la vecchia idea di restare e crescere in azienda - «Gli X sono cresciuti ancora un po' con l'idea di restare in un'azienda, di crescere in un'azienda. I giovani oggi cambiano più frequentemente e non si legano all'azienda e di conseguenza questo fa sì che cambiano rapidamente il datore di lavoro e così il datore di lavoro si ritrova a dover sempre formare nuove persone».
Questa dinamica, assieme ad altri aspetti come la mancanza di abnegazione, la svogliatezza nel rispettare le scadenze dei compiti assegnati, l'avversità verso sacrifici grandi o piccoli come può essere la richiesta di un datore di lavoro di fermarsi in alcune occasioni oltre l'orario stabilito, sta alimentando questo trend «a ritornare a chiedere appunto personale over 40-45, cosa che non avveniva da tanto tempo».
«Quelli che si presentano per un'offerta di lavoro, cambiano idea nel weekend e il lunedì non vanno a lavorare» - Affidabilità: le imprese si attendono questo. E invece spesso, come Marzano conferma, si assiste a episodi che la dicono lunga sul sentimento nutrito nei riguardi del lavoro appena trovato. «Nel temporaneo capita di tanto in tanto ed è un aspetto con il quale dobbiamo confrontarci - confessa - giovani che si presentano e poi cambiano idea nel weekend e il lunedì non vanno a lavorare, piuttosto chi dice che è andato a vedere prima l'azienda e il lunedì mattina quando dovrebbe essere sul posto di lavoro ti scrive una mail per dirti che è troppo lontano».
L'esperienza: altro fattore che ha spostato l'ago della bilancia della tipologia di assunzioni, soprattutto nel "permanent". «Una volta - racconta Marzano - il giovane veniva assunto per due ragioni, la prima perché era giovane ed era adatto per dei lavori più fisici o in logistica dove c'è bisogno di velocità, la seconda per ragioni di costi. Oggi - argomenta - l'imprenditore dice, "sì mi costa di più" ma l'over 40 mi porta un know out che il giovane non mi può portare. Oggi - conclude - in una preoccupante penuria di talenti, si vuole il giusto mix tra il giovane dinamico e la persona un po' più senior però con grande esperienza e sicuramente un'altra maturità, un altro approccio al lavoro insomma».
Imprenditori orientati ad assumere più over 40 che ventenni? Work and Work: «In realtà sì ma dipende dalle richieste» - Che gli imprenditori siano sempre di più alla ricerca di personale che non rientra propriamente nella categoria della Generazione Z ci viene confermato anche da un'altra agenzia, la Work and Work con sede a Manno.
«In realtà sì, anche se dipende ovviamente dalle richieste - affermano - ci viene in mente quella dove si richiedeva un venditore con più di dieci anni di esperienza nel campo e dunque ovviamente va da sè che la persona deve avere una maggiore età»; ma che qualche imprenditore non sia soddisfatto a volte del modo di lavorare di un giovane arrivato in azienda «capita, sì, per diverse motivazioni, ma capita» rilevano da Work and Work.
Si alza l'asticella del requisito anagrafico, l'agenzia Orienta: «Ma a volte la discriminante non è la svogliatezza del giovane ma l'esperienza maturata in certi ambiti» - E allora si punta sul non-più giovane e chi fa impresa alza l'asticella del requisito anagrafico per non correre il rischio di imbattersi magari in assenze dal luogo di lavoro un pò sospette.
«Qualche caso capita perché magari il giovane non si è presentato il lunedì per avere fatto tardi la domenica sera - dicono dall'agenzia di lavoro Orienta - ma altre volte la discriminante in una determinata ricerca di figura professionale non è tanto la svogliatezza ma l'esperienza maturata in certi ambiti di responsabilità: per esempio, all'interno di un cantiere edile abbiamo persone anche di 55-60 anni».