Sono 22 in Svizzera i mercati Caritas a prezzi ridotti. Nessuno in Ticino. Tavolino Magico sempre più impegnato.
LUGANO - Nella Svizzera tedesca e in Romandia sono 22 i mercati Caritas dove le persone bisognose possono acquistare alimenti a prezzi calmierati. E anche nel 2023 risulta in fortissima crescita il numero di quanti vi hanno dovuto far ricorso per cercare di far quadrare i conti. Nessuno di questi negozi si trova però in Ticino.
Abbiamo chiesto il motivo di una simile scelta al vice direttore di Caritas Ticino, Marco Fantoni. «Già da alcuni anni abbiamo adottato una strategia ben precisa. Non abbiamo tali mercati (dove può accedere chi ha un reddito molto basso, chi percepisce l’aiuto sociale o prestazioni complementari e quanti stanno saldando i loro debiti), perché non vogliamo che le persone vengano identificate come bisognose o in difficoltà da chi li osserva. Non vogliamo che si stigmatizzino quanti dovessero eventualmente avere bisogno - spiega il vicedirettore - Insomma il rischio è che vengano bollati come indigenti o bisognosi».
Una decisione chiara dietro la quale è comunque possibile trovare altre forme di solidarietà. «Per quanto ci riguarda sono aperti e operativi, ormai da tempo, 5 negozi dove trovare oggetti di ogni tipo, a prezzi convenientissimi. Dai mobili ai vestiti. Sono luoghi dove tutti, da chi fa fatica a chi invece sta bene economicamente, può accedere e comprare liberamente. Inoltre qui diamo lavoro a chi non ne ha uno». I Catishop, questo il nome, sono a Pregassona, Giubiasco, Chiasso, Pollegio, Locarno.
La pensa diversamente invece Simonetta Caratti, portavoce di Tavolino Magico che raccoglie e distribuisce settimanalmente cibo e beni di prima necessità alle persone bisognose in tutta la Svizzera italiana. «I numeri sono purtroppo in aumento e noi cerchiamo di rispondere a tali necessità - spiega Simonetta - Dagli ultimi dati che abbiamo raccolto, con riferimento al 2023, risultano essere 3mila ogni settimana le persone alle quali viene prestato aiuto, sotto forma di spesa e cibo».
Numeri impressionanti che fotografano una realtà sociale in costante, lento ma inesorabile peggioramento. «Noi agiamo o tramite i nostri 16 centri di distribuzione dove le persone possono recarsi a ritirare i pacchi alimentari, dietro il pagamento simbolico di un franco, o attraverso la donazione di cibo alle mense per i bisognosi. Nel 2024 intanto apriremo un altro centro. Ovviamente non pensiamo di risolvere un problema che è sempre più grande ma cerchiamo di funzionare come una stampella per quelle famiglie che attraversano momenti difficili». Una missione della quale «siamo molto soddisfatti. Il Tavolino Magico inoltre nacque inizialmente con l’intento di salvare il cibo che altrimenti sarebbe andato buttato. Da lì poi abbiamo sviluppato una rete, in continua crescita e di soostegno per molti».