Il ticinese Giacomo della Pietra non poteva scegliere giorno migliore per recarsi in Islanda. Ci ha raccontato la sua esperienza.
GRINDAVIK - Nel posto giusto al momento giusto. Dipende forse dai punti di vista, ma Giacomo della Pietra non poteva scegliere giorno migliore per recarsi in Islanda. Appassionato di vulcani, il ticinese è atterrato questa mattina proprio in concomitanza di una nuova eruzione.
«Ho visto il fumo e la lava direttamente dal finestrino dell’aereo», ci ha raccontato Giacomo. «Il traffico aereo non era perturbato quando sono arrivato e ancora tutt’ora il fumo non impedisce atterraggi o partenze». Un nuovo cratere si è aperto alle 7 di questa mattina (8 in Svizzera). La colata di lava ha raggiunto in serata la periferia di Grindavík, nel sudovest dell'Islanda, nella parte settentrionale della città.
Una situazione che ha allarmato le autorità locali fin da ieri notte. «È terrificante», ha spiegato il primo ministro islandese Katrín Jakobsdóttir. «È spaventoso vedere quanto la lava sia vicina» alle abitazioni di Grindavík. Nessuna vita è in pericolo. Solo tre settimane fa, a circa 30 chilometri di distanza, era stata la capitale Reykjavik a vivere la stessa traumatica esperienza. Il magma in ebollizione ha ora aperto un altro squarcio minacciando di bruciare e spazzare via la piccola cittadina marittima.
L’evacuazione della popolazione della cittadina di pescatori è avvenuta la notte scorsa, subito dopo la prima scossa sismica. «Le autorità hanno trasmesso un messaggio di allarme in cui chiedevano a tutti i cittadini di Grindavík di lasciare le proprie case», ci ha invece spiegato Giacomo.
Dopo aver ammirato da vicino lo spettacolo dell’Etna, Giacomo covava il sogno di un viaggio in Islanda da tempo. «Attualmente mi trovo ancora lontano dal cratere che si è aperto questa mattina». Le autorità locali hanno chiuso le strade per Grindavík. La città per il momento è totalmente isolata. «È impossibile avvicinarsi». Uno spettacolo naturale che sta richiamando molti escursionisti e appassionati come Giacomo, che non hanno nessuna intenzione di perdere l'occasione di una vita.
I controlli e i blocchi lungo le strade non scoraggiano il ticinese. «Nelle prossime ore proverò ad avvicinarmi. Nella migliore delle ipotesi potrò giungere a qualche chilometro di distanza». La polizia continua a presidiare la zona senza lasciar entrare nessuno. «Tenterò magari ad addentrarmi su qualche sentiero, ma chiaramente nei limiti delle indicazioni degli agenti di polizia». La prudenza è importante. «Ci sono molti crepacci che si stanno aprendo in prossimità del cratere principale.Diventa anche pericoloso avvicinarsi troppo».
La condizioni climatiche non aiutano certo l'esplorazione. «La temperatura ora è scesa sotto i 10 gradi. Inoltre tira un forte vento gelido», ha concluso Giacomo.