L'interrogazione del leghista Andrea Sanvido.
LUGANO - L'emergenza causata dalla guerra in Ucraina e le ricadute umanitarie in termine di sostegno ai profughi hanno ovviamente coinvolto anche la Svizzera.
E nel corso di questi mesi sono diversi i temi collegati alla presenza di profughi ucraini in territorio elvetico. In una recente risposta del Consiglio di Stato a un’interrogazione del deputato StefanoTonini sulla presenza di automobili targate Ucraina sul territorio, il CdS aveva confermato che «secondo il diritto doganale, le persone residenti all’estero possono utilizzare sul territorio svizzero il proprio veicolo per uso privato esente da imposte e formalità doganali per sei mesi nell’arco di un anno».
Sull'argomento è arrivata un'interrogazione di Andrea Sanvido della Lega. «L'aspetto più importante della risposta è il seguente passaggio le persone in possesso di un permesso S in corso di validità che utilizzano il loro veicolo a motore estero per uso privato, non necessitano di immatricolare i loro veicoli a motore e rimorchi esteri immatricolati in Ucraina per i primi 24 mesi trascorsi ininterrottamente in Svizzera».
Un ulteriore passaggio si concentra poi sul fatto che «secondo le nostre informazioni molti profughi ucraini hanno fatto ritorno per le festività nella loro terra di origine. Si vedono circolare ancora molte vetture targate UA, e molti cittadini iniziano a farsi molte domande, poiché il veicolo è considerato un vero e proprio bene».
Da qui le domande al Municipo di Lugano:
Quanti sono i profughi ucraini residenti a Lugano ?
Quanti di loro beneficiano dell’assistenza ?
Vi sono cittadini ucraini che ricevono l’assistenza e posseggono una vettura targata ?
Quante targhe sono state depositate dai profughi ucraini ?