Un progetto finanziato dall’Italia vuole mitigare la scomparsa dei ghiacciai alpini. Lo studioso: «Cerchiamo allevatori ticinesi».
CEVIO - Esplorare la biodiversità dei ghiacciai alpini per promuoverne la conservazione. È, in estrema sintesi, il succo di “MITEX”: finanziato dal ministero italiano dell’Università attraverso i fondi del PNRR, il progetto è a cavallo tra la penisola e la Svizzera ed è coordinato dal professore Gianalberto Losapio dell’Università di Losanna e di Milano.
Oltre al Vallese, tra i siti di studio individuati c’è anche il ghiacciaio del Basodino, in alta Valle Maggia. L’obiettivo è coinvolgere ecologi, botanici, entomologi, zootecnici e scienziati sociali, ma non solo. Si cercano anche pastori, allevatori e cittadini ticinesi: «Sono attori importanti - spiega Losapio - I primi, per esempio, portano gli animali a pascolare nelle zone dove le masse ghiacciate si sono appena ritirate. Si tratta di ecosistemi nuovi, ancora non studiati abbastanza e di cui non si sa granché». La loro conoscenza ed esperienza saranno, quindi, molto preziose per l'individuazione di azioni di conservazione mirate.
Inoltre, aggiunge lo studioso, «abbiamo notato come spesso nascano foreste di larici, con una biodiversità molto bassa. A questo proposito, negli anni si parla molto delle foreste e dell’importanza di piantare un albero. Ecco, per gli ambienti alpini, il bosco può essere un danno».
"Mitigating socio-ecological impacts of glacier extinction" (è il nome completo di MITEX) è cominciato a dicembre e durerà due anni. I ricercatori e i componenti delle comunità locali affronteranno l'urgente crisi della perdita di biodiversità in questi ecosistemi cruciali: insieme, in uno sforzo congiunto, cercheranno di «comprendere, prevedere e mitigare l'impatto dell'estinzione dei ghiacciai sugli ecosistemi e sulle società, e fornire raccomandazioni efficaci per arrestare la perdita di biodiversità e sostenere i servizi ecosistemici».
Il progetto può contare su un finanziamento di 250’000 euro. «Abbiamo individuato i siti di studio potenziali e contatteremo il dipartimento del Territorio - conclude Losapio - poi, sarà molto importante raccogliere la disponibilità degli attori del territorio e collaborare con loro». A questo proposito, chi vuole avere maggiori informazioni o è interessato a collaborare col progetto può scrivere a gianalberto.losapio@unil.ch.