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MELIDE«Basta verbali inutili, qui la politica non è una roba noiosa»

25.01.24 - 06:30
Comunali: c'è chi ha faticato a trovare candidati. L'esempio virtuoso di “Nüm par Milì". A raccontarlo è il sindaco uscente Angelo Geninazzi.
Ti-Press (archivio)
«Basta verbali inutili, qui la politica non è una roba noiosa»
Comunali: c'è chi ha faticato a trovare candidati. L'esempio virtuoso di “Nüm par Milì". A raccontarlo è il sindaco uscente Angelo Geninazzi.

MELIDE - Liste consegnate. E corsa verso le elezioni comunali di aprile ormai lanciata. Di certo non passa inosservato come in alcuni Comuni si sia di nuovo fatto fatica a trovare candidati da mettere in lista per i vari partiti. Ci sono però esempi virtuosi. Tra cui il caso di “Nüm par Milì”, a Melide. Con due liste di candidati dello stesso movimento. Quello del sindaco uscente Angelo Geninazzi che lascia la poltrona dopo 12 anni.

Qualcuno dice che la politica annoi. Voi sembrate smentire questa voce.
«Abbiamo due liste, uomini e donne, di 20 candidati ciascuna. È un piccolo miracolo, che però si ripete per la terza volta. Era già successo nel 2016 e nel 2021. In proporzione non conosco altri Comuni in cui si registra un fenomeno del genere. Abbiamo scelto di non annoiare più la gente. E la gente è tornata a interessarsi del proprio Comune».

E come fate?
«Niente formalità e verbali. Ma discussioni concrete su progetti e nuove idee. E soprattutto una fase di avvicinamento alle elezioni che coinvolga davvero i candidati. Tra serate di approfondimento, una “24 ore di politica”, un formato “birretta e politica” per i più giovani. Momenti a cui non tutti devono per forza partecipare sempre».

Non si rischia un coinvolgimento solo di facciata così?
«Noi non teniamo mai un registro delle assenze. Posso garantirvi che chi manca ai vari appuntamenti poi si interessa per capire come sono andati. Serve flessibilità».

Molti non si candidano per i consigli comunali perché temono di non essere fatti "per queste cose".  
«In molti Cantoni della Svizzera interna non c’è il consiglio comunale. C’è l’assemblea che decide su questioni analoghe però. A cui può partecipare qualsiasi domiciliato svizzero nel Comune. È un concetto che ci piace. Ecco perché come gruppo organizziamo anche appuntamenti aperti a chiunque. Così gli abitanti si sentono coinvolti. Dai "melidesi doc" ai giovani, ai neo naturalizzati».

Coinvolti anche nei progetti?
«Si è passati da una progettualità piuttosto modesta a un boom di idee. In questi anni non abbiamo mai avuto segreti con la popolazione. L’abbiamo ad esempio invitata a vedere come funzionano determinati cantieri. Sul campo. Abbiamo dato alla gente l’accesso a informazioni che di solito non ha».

Alcuni politici sono prolissi. E voi?
«Quando c’è una discussione non vogliamo fronzoli o preamboli. La gente deve capire subito di cosa si sta parlando. Niente cerimonie superflue. Se soffochiamo la gente, la gente se ne va. Se il tema sono i posteggi, parliamo di posteggi. Si va dritti al punto».

Numericamente questo come si traduce?
«Melide ha circa mille aventi diritto di voto. La partecipazione alle urne per questioni comunali spesso raggiunge il 75%. Dato eccezionale. La popolazione va coinvolta e non annoiata. Alle nostre serate di dibattito le famiglie portano i bambini, che intanto giocano. E ci vestiamo in modo casual, normale. Non c’è spazio per giacche e cravatte cerimoniose».

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