Si è concluso questa domenica con un grande successo di pubblico il carnevale di Locarno
LOCARNO - La Stranociada è tornata a casa. A tutti gli effetti. Lo storico carnevale di Locarno, negli ultimi anni, ha dato prova di resilienza, coraggio e soprattutto tanta voglia divertirsi e far divertire. Dopo la pausa forzata del 2021 e 2022, il comitato ha voluto tornare in scena con una formula rivisitata, anticipando l’appuntamento sul calendario e passando da una a due serate. Una formula vincente, come ha dimostrato l’edizione del 2023, e ora consolidata, come ha saputo confermare l’edizione appena conclusa.
«Possiamo dire che la Stranociada 2.0. è definitivamente approdata a Locarno. La serata di venerdì si è dimostrata costante rispetto allo scorso anno, mentre sabato sera siamo riusciti ad attirare ancora più gente», spiega il presidente Antonio Cicero. «Ora che la formula è consolidata, per il 2025 ci dedicheremo a migliorare i piccoli dettagli».
Ne è prova la grande affluenza durante le due serate in Città Vecchia (4000 il venerdì sera e ben 7000 il sabato), e il pienone in Piazza Grande, dove la cucina reale ha servito ben 4200 porzioni di risotto e luganiga. Complici certamente il bel tempo durante tutto il fine settimana, e la sana voglia di fare festa degli avventori. «Durante le due serate non abbiamo registrato alcun incidente o problematica rilevante», aggiunge Cicero.
Sono state il migliaio di mascherine dei bambini delle scuole elementari e dell’infanzia di Locarno e Solduno ad aprire le danze di questa 24esima edizione. Con il tema “l’arca di Noè” le splendide mascherine hanno sfilato dalla rotonda di Piazza Castello a Piazza Grande, in compagnia della corte reale e della Lipa Band. «Un grande grazie ai/alle docenti delle scuole e alla loro direttrice Cristina Zeeb, per la preziosa collaborazione» vogliono sottolineare gli organizzatori.
Alle 21.00 si è dato invece il via al ricco programma della Città Vecchia con la consegna delle chiavi da parte del municipale Nicola Pini a Re Pardo II e Regina Carlotta I. A seguire il concerto delle guggen (Anfrigola e Gatt Band, Carnasc Band e Ciod Stonaa), il tradizionale concorso maschere e l’animazione nelle tendine, che hanno poi fatto ballare e divertire i circa 4000 avventori, aprendo quindi le danze di questa 24esima edizione, durata fino alle 04.00 del mattino.
Ad animare il capannone principale non sono mancati i DJ di Radio Ticino, che hanno scaldato il popolo carnascialsco durante le due serate. Le giurie hanno lavorato sodo per giungere ai verdetti del concorso maschere e tendine. Nelle diverse categorie sono stati premiati: Singoli, al primo posto Fiammetta, seguito da Spugnetta e Avatar. Per le coppie: sul podio Spaventapasseri, Smile (secondo) e Belli al terzo. Gruppi: primi "Brasilere", secondi "Gioventù" e terzi "Pompieri donne"; Tendine, 1. Topqe & Barnon – 50 sfumature di ghiaccio; 2. Sci Club Onserone – Spazio - astronauti; 3. FC Intragna – Locarno Marittima.
La menzione speciale di Radio Ticino è andata al tendino del gruppo Vos da Locarno – Alp... Fermat Alptransit: fermata prolungata.
Prima di continuare i festeggiamenti il sabato sera, regina e re con la loro corte, accompagnati dalla Lipa Band, hanno fatto visita all’istituto San Carlo, per uno speciale saluto musicale. Alla sera è stato invece il turno degli Sgaffy, che a suon di musica hanno animato il capannone in Piazza Sant’Antonio e fatto ballare i circa 7000 avventori. La notte libera è proseguita fino alle 05.00 con DJ Jay-K, e ha nuovamente visto protagoniste tutte le tendine e i bar, così come le guggen (Uzepatscher, Chäller Rattä, Lüganiga band e gli Spakkabelli).
Anche quest’anno, la ciliegina sulla torta è stata la mitica Strarisotada. A partire dalle 12.00 di questa domenica, a suon di ben 5 fantastiche guggen (Anfrigola e Gatt Band, Fracass & Ganasa, Amici della Fenice), Uzepatscher e Chäller Rattä), sono state servite più di 4200 porzioni di risotto e luganiga, «dando prova di efficienza e preparazione anche del gruppo responsabile della distribuzione. L’introduzione di una seconda cucina, e la riorganizzazione delle casse e della distribuzione, hanno portato i loro frutti: siamo riusciti, in meno di un’ora e mezza, a sfamare oltre 4200 sudditi», conclude il presidente.