Agricoltori di montagna sempre più frustrati. Ma altrove si sta peggio. Lo dice Federico Tettamanti, organizzatore di due eventi sul tema.
Dalla Toscana al Veneto. A Bellinzona e a Magadino si parla di gestione del lupo in Italia nel prossimo weekend. Con due eventi organizzati dalla Tavola Rotonda Grandi Carnivori. Federico Tettamanti, responsabile di Studio Alpino, a cui il WWF ha dato il mandato di organizzare gli eventi, racconta perché è importante guardare oltre i confini rossocrociati.
Che senso ha organizzare eventi che parlano di realtà remote quando qui le cose vanno al rallentatore?
«Io ho raggiunto il mio obiettivo se il contadino dopo avere assistito all'evento si dice "Ah, c'è chi sta peggio di me". In alcune zone dell'Italia, come ad esempio in Toscana, il lupo non riguarda più solo l'agricoltura di montagna. Bensì tutta la popolazione. C'è chi si ritrova il lupo nel garage o nel sottoscala».
D'accordo. Ma un contadino ticinese vedendo che si discute d'altro al posto di risolvere i problemi locali potrebbe sentirsi preso in giro.
«Non penso proprio. Non è assolutamente quello lo scopo. Dobbiamo diffondere consapevolezza. Essere trasparenti. È utile vedere scenari che si verificano altrove. Per non pensare di essere gli unici al mondo ad avere determinati problemi. Prendiamo in considerazione dei casi italiani per una questione di lingua. Avremmo potuto puntare anche su altre nazioni».
Anche in Italia il lupo è super protetto.
«In Italia non si può cacciare il lupo. Ma il tasso di bracconaggio è altissimo».
Questo denota un problema generale. Qual è la sua opinione?
«Io sono per la regolazione del lupo. Ovvio. Con criterio. La presenza del lupo in natura va gestita e resa compatibile con gli allevamenti».
I contadini della Svizzera italiana si sentono un po' abbandonati.
«Li capisco. C'è questa sensazione e non si può negare».
In particolare le misure proposte dalle autorità per contenere gli effetti del lupo sembrano non essere adatte alla situazione del territorio.
«Anche qui c'è del vero. In alcune aree da noi non puoi fare recinti ad esempio. Il territorio è troppo montagnoso. Il discorso dei cani da protezione inoltre è ancora aperto. C'è il problema del passaggio degli escursionisti. È una convivenza non evidente».
Intanto il Gruppo Uomo e Biodiversità invita a manifestare contro il massacro dei lupi in Svizzera, sabato 10 febbraio a Berna.
«La situazione è complessa. Va trovato un equilibrio. Senza estremizzazioni. Quello del lupo è un tema facilmente polarizzabile dal profilo emotivo».
Chi ha già vissuto un attacco del lupo si sente col morale a terra e incompreso.
«Lo so. Ed è giusto dare voce anche a queste persone. Lo faremo in uno dei nostri prossimi appuntamenti. Subire un attacco del lupo segna l'agricoltore dal punto di vista psicologico».
Ricordiamo i due appuntamenti del weekend?
«Il primo, venerdì 2 febbraio alle 20.15 presso l'Auditorioum di Banca Stato a Bellinzona, vedrà i due esperti Marco Apollonio e Duccio Berzi raccontare la situazione del lupo in Italia. Il secondo, sabato 3 febbraio alle 14 presso il Salone Comunale di Magadino, prevede la proiezione del documentario "Lupo Uno-Gestione proattiva del lupo in Veneto"».