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CANTONEFedercommercio: «Il CdS prenda una chiara posizione in favore del commercio al dettaglio»

31.01.24 - 14:07
Gli esercenti: «Si trascurano i commercianti locali»
Foto TiPress
Fonte FEDERCOMMERCIO
Federcommercio: «Il CdS prenda una chiara posizione in favore del commercio al dettaglio»
Gli esercenti: «Si trascurano i commercianti locali»

LUGANO - «Il Commercio al dettaglio ticinese non condivide in nessun modo la risposta del Consiglio di Stato alla procedura di consultazione del Dipartimento federale delle finanze. Ci aspettavamo una presa di posizione chiara e definita. Invece l'analisi tiene unicamente conto degli interessi dei consumatori che acquistano oltre confine, trascurando quelli dei commercianti locali, che non devono sopportare solo le conseguenze dell’aumento del costo della vita e della situazione stagnante dei redditi».

Federcommercio critica il governo ticinese, riferendosi a una lettera inviata dal Consiglio di Stato al Dipartimento federale delle finanze dove venivano espresse delle valutazioni sul dimezzamento del limite di esenzione dell'Iva da 300 a 150 franchi.

«In un periodo caratterizzato dall’inflazione e dal franco forte - scrivono in una nota - il nostro settore auspicava che il Consiglio di Stato mirasse a proteggere l'economia ticinese e chi sceglie di acquistare in loco e non ad incentivare gli acquisti oltre frontiera, già sufficientemente incoraggiati dal Parlamento italiano. Occorre infatti rammentare - ricordano - che dal 1° febbraio 2024 i ticinesi che acquisteranno oltre frontiera potranno ottenere un rimborso dell'IVA italiana già a partire da uno scontrino unico di EURO 70.01 (contro la precedente soglia minima di EURO 154,94) sull'acquisto di beni a uso personale. La misura, che ha il chiaro intento di sostenere la ripresa del settore turistico italiano, va però a discapito dell’economica ticinese».

Ciò che è successo ...

La nuova legge di bilancio italiana riduce il limite di spesa per usufruire del Tax Free Shopping da 154,90 euro a 70 euro a partire dal primo febbraio. Questa mossa potrebbe incentivare il commercio italiano nelle zone di confine, data la forza del franco in questo periodo. Il Tax Free Shopping è un potente strumento per attrarre visitatori internazionali. Questo avviene mentre il Consiglio federale propone di dimezzare il limite di esenzione dall'Iva, da 300 a 150 franchi.

Insomma, i commercianti ritengono che il Cds non abbia preso troppo le parti dei dettaglianti locali e sottolineano che il commercio cantonale sta attraversando una crisi che si protrae da anni: inoltre, la continua erosione delle cifre d'affari «mette fortemente a repentaglio la sopravvivenza di molte aziende e il conseguente mantenimento dei posti di lavoro che esse generano».

A fronte di questa preoccupante prospettiva, Federcommercio «si sarebbe aspettata tutt’altra tutela da parte del Consiglio di Stato, principalmente a favore del tessuto economico locale, assicurato dal commercio al dettaglio. Allo scopo di proteggere e rafforzare gli acquisti alle nostre latitudini e contrastare l’impatto delle politiche estere, Fedecommercio è pertanto nettamente favorevole alla modifica dell'ordinanza messa in consultazione dal Dipartimento federale delle finanze, che prevede la riduzione della soglia di esenzione d'imposta per beni acquistati all'estero in piccola quantità, di valore minimo o il cui ammontare d'imposta è irrilevante, dagli attuali CHF 300.00 a CHF 150.00».

Rilevano che «appare incomprensibile il nostro mancato coinvolgimento preventivo in merito a una tematica molto importante e delicata, Federcommercio si aspetta dal Consiglio di Stato una chiara presa di posizione in favore del settore del commercio al dettaglio a salvaguardia delle sue aziende e dei numerosi posti di lavoro che esso garantisce».

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COMMENTI
 

mastermi 10 mesi fa su tio
cioe' in svizzera importiamo quasi tutto, abbiamo un iva all 8 % contro il 22% dell'italia e la stessa merce costa il doppio ? qualche cosa non torna

Bandito976 10 mesi fa su tio
quando i commercianti assumeranno economia locale allora potrá girare l'economia. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca

mastermi 10 mesi fa su tio
Risposta a Bandito976
quando i commercianti in ticino faranno prezzi onesti sopratutto....

Simulator 10 mesi fa su tio
poverini…pensano veramente di fermare la colonna di pedone che vanno in italia a fare spesa ? oggi pane, e 3 stupidate ho pagato chf 27. con 50 euro faccio metà carrello e ci campo quasi una settimana!!!! i prezzi sono impossibili in Ticino non in svizzera!!! E normale che dei jeans di marca a Zurigo li pago meno che in italia ? Ma in Ticino costano il doppio?

mastermi 10 mesi fa su tio
Risposta a Simulator
concordo pienamente !!

Aaahhh 10 mesi fa su tio
Con quel che pagano i frontalieri (loro possono assumerli all’infinito e si sentono comunque patrioti) non hanno certo problemi di costi. E come assumete frontalieri potete anche vendere i prodotti agli italiani no? Diverso il discorso per il commerciante che assume residenti in maggior parte. Ah già non ce ne sono.

John Wayne 10 mesi fa su tio
I commercianti possono tenere aperto anche alla domenica ma non lo fanno, mentre c'è chi vorrebbe tenere aperto ma gli viene impedito, nel 2024 si dovrebbe lasciare libertà di scelta, siamo fermi al medioevo. A me poco importa perché alla domenica tengo aperto e lavoro se voglio mangiare. Domenica al Bennet di Pte Tresa c'erano molti ticinesi, nei prossimi giorni sarà un disastro presso i vari banchi informazioni del Tigros, Coop, Bennet, Gigante, ecc.... per fare il tax free, ma visto che in Italia sono più svegli, faranno un sistema automatico di rimborso, da noi in Ticino sono 20 anni che si parla di tessera sanitaria e non esiste ancora, o meglio, soldi su soldi in studi di fattibilità.

Gufo1 10 mesi fa su tio
Il regolamento delle aperture in Ticnno è anacronistico. Ci vogliono orari prolungati e domenicali, tanto osteggiato dai sindacati i quali, dovrebbero capire che, prima di parlare di diritto del lavoro, un lavoro bisogna averlo ancora. Buona parte del turismo degli acquisti, oltre che per le differenze di prezzo, vanno oltre frontiera esclusivamente il sabato e la domenica.

Roro 10 mesi fa su tio
Non mi sembra difficile. Abbassate i prezzi. Cara Migros e coop in primis. Senza contare che il resto dei dettaglianti sottocenerini e anche sopracenerini , hanno o assumono quasi esclusivamente frontalieri sottopagati e a basse percentuali di impiego. Avanti così, che i nostri residenti lavoreranno tutti unicamente in posti cantonali o paracantonali. Questo Ticino fra qualche anno aggiungerà un'altra bandiera,aimè. Bei tempi prima degli accordi bilaterali.

pratt 10 mesi fa su tio
Quando avrò lo stipendio svizzero sosterrò l'economia locale

curiuus 10 mesi fa su tio
Piangemm tücc... 😜
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