Il dispositivo potrebbe permettere agli inquirenti di ricostruire l'incidente che costò la vita a due persone
COMO - Hanno preso il via i lavori sulla "scatola nera" del Suv precipitato nelle acque del lago di Como lo scorso 6 gennaio e che è costato la vita a un uomo e una donna. Come spiega La Provincia di Como, il consulente della Procura comasca ha aperto l'apparecchiatura ma senza compiere i primi riscontri.
Si attende da una parte una completa deumidificazione, così da non rischiare di compromettere i dati al suo interno, ma anche l'arrivo dei tecnici della società che ha costruito il dispositivo, che non fa capo a Mercedes. La famiglia dell'uomo alla guida del veicolo ha nominato un perito di parte, che sarà presente al momento delle analisi.
I dati che gli inquirenti comaschi sperano di ottenere dalla "scatola nera" potrebbero andare a completare la ricostruzione di quanto è accaduto un mese fa nel parcheggio al termine di viale Geno, sulla riva del Lario. Si cercherà di capire come mai il veicolo sia partito improvvisamente a tutta velocità, scardinando una panchina e sfondando il parapetto metallico per finire nelle acque del lago. I due occupanti riuscirono a uscire dall'abitacolo ma furono vinti dalle acque gelide e dall'oscurità.