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CANTONEResistenza ai farmaci, nuova importante scoperta allo IOR

22.02.24 - 09:35
Il laboratorio di Genomica dei Linfomi ha identificato un nuovo meccanismo che riduce l'efficacia di alcuni medicamenti anti-tumorali.
USI
Fonte IOR
Resistenza ai farmaci, nuova importante scoperta allo IOR
Il laboratorio di Genomica dei Linfomi ha identificato un nuovo meccanismo che riduce l'efficacia di alcuni medicamenti anti-tumorali.

BELLINZONA - Nuovo importante traguardo per l'Istituto Oncologico di Ricerca (IOR) di Bellinzona. Il Laboratorio di Genomica dei Linfomi, diretto dal professor Francesco Bertoni, ha infatti individuato un nuovo meccanismo che porta alla resistenza a importanti farmaci utilizzati per trattare alcuni tipi di linfoma, come quello follicolare quello a cellule mantellari e quello della zona marginale. «Questa resistenza - spiega in una nota l'USI, alla quale lo IOR è affiliato - riduce l'efficacia dei farmaci e rappresenta un problema nella cura dei pazienti».

La scoperta - In uno studio pubblicato sulla rivista americana “Molecular Cancer Therapeutics”, Alberto Arribas, Sara Napoli e colleghi sono partiti dall’osservazione che l'esposizione prolungata a farmaci come ibrutinib, zanubrutinib e idelalisib può generare resistenza. «Questi medicamenti - viene precisato - agiscono bloccando proteine specifiche coinvolte nella crescita delle cellule tumorali e perciò fanno parte dei cosiddetti “farmaci mirati”, talora addirittura definiti come intelligenti.Tuttavia, nel tempo, le cellule tumorali riescono spesso a sviluppare strategie per eludere l'effetto di questi farmaci».

Per comprendere meglio questo fenomeno, il team ha quindi creato un modello cellulare che riproduce la resistenza osservata nei pazienti. Hanno esposto le cellule tumorali a idelalisib fino a renderle resistenti al farmaco. Analizzando queste cellule resistenti hanno identificato dei fattori, come ERBB4 e i suoi ligandi HBEGF e NRG2, quali responsabili della resistenza al farmaco.Successivamente, i ricercatori hanno sviluppato trattamenti mirati contro questi fattori per superare la resistenza. Questi trattamenti sono effettivamente stati in grado di ripristinare la sensibilità delle cellule tumorali agli inibitori di BTK e PI3K, la famiglia di farmaci a cui appartiene idelalisib.

I risultati ottenuti in laboratorio sono stati poi confermati nel tessuto linfomatoso di diversi pazienti, dove è stata effettivamente osservata una sovraespressione di ERBB4 come meccanismo di resistenza ai farmaci. «Questa scoperta - concludono i ricercatori - apre la strada a possibili interventi mirati per rendere nuovamente efficaci questi farmaci, offrendo così nuove prospettive nella cura dei pazienti affetti da questi linfomi».

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